“Siamo contenti di sapere che il governo stia pensando di prorogare il Superbonus a tutto il 2023, ma le voci che ne ipotizzano una limitazione ai soli condomini sono inaccettabili e rischiano di tradursi in una tragica beffa per migliaia di imprese e cittadini.”

Emanuele Bertini, neo presidente di Cna Costruzioni Umbria, parla a margine della diffusione della ricerca che l’associazione ha commissionato al centro studi Sintesi proprio per fare il punto sull’utilizzo del Superbonus nella regione.
 

“Se guardiamo ai dati, le pratiche già autorizzate in Umbria erano 819 al 30 settembre scorso. Un autentico balzo (+ 256%) rispetto alle appena 230 che risultavano a maggio. Di tutti questi interventi, ben il 50% circa riguarda edifici unifamiliari e un altro 35% le case plurifamiliari funzionalmente indipendenti. I condomini veri e propri rappresentano appena il 15% del totale delle pratiche presentate. Ecco perché le anticipazioni sulla legge di bilancio riportate dalla stampa che parlano di un Superbonus prorogato fino al 2023 ma limitato ai soli condomini e alle case popolari ci vedono del tutto contrari. Se confermate si tradurrebbero in una bufala rifilata a migliaia di imprese, professionisti e cittadini. Per molte delle pratiche già avviate, infatti, non ci sarebbero neanche i tempi pratici per riuscire a terminare gli interventi programmati. E questo sia per la complessità e incompletezza della normativa, sia per i gravi ritardi accumulati nei primi mesi di efficacia della misura da parte dei Comuni, presso i quali è indispensabile l’accesso agli atti per poter presentare i progetti. A questo – aggiunge Bertini – si sommano le grandi difficoltà, denunciate più volte insieme alle altre associazioni di categoria delle imprese delle costruzioni, sia del reperimento delle materie prime che del grave rincaro dei loro costi, peraltro in presenza di un prezzario regionale che già un anno fa era assolutamente starato rispetto alla realtà.”
 

Gli effetti sull’economia reale del Superbonus e degli altri bonus, compreso quello sul rifacimento delle facciate che invece sembra destinato a esaurirsi con l’anno in corso, sono confermati dai dati della ricerca del centro studi Sintesi.

“Tra il 2019 e il 2021 - dichiara il responsabile regionale di CNA Costruzioni, Pasquale Trottolini – il numero delle imprese delle costruzioni è arrivato a 10.859, con un incremento dell’1%, ma quello degli occupati della filiera è aumentato di oltre il 7%, portando il totale a 22.672 addetti.”

Ottimo il dato sui lavori portati a termine. “Disponibilità e costo dei materiali permettendo – afferma Bertini – una volta autorizzati, i lavori procedono speditamente. Al momento risulta che per ben il 75% delle pratiche si è arrivati alla comunicazione di fine lavori.”
 

Impossibile, invece, dare statisticamente conto dei progetti tuttora in fase di preparazione e autorizzazione. “Ma considerato il balzo degli ultimi mesi è ipotizzabile siano dell’ordine delle migliaia nella sola Umbria. Una eventuale limitazione della proroga ai soli condomini significherebbe annullare la ripresa del settore delle costruzioni, mandare in fumo tanti posti di lavoro, non tenere conto delle aspettative di tantissimi cittadini che in questi mesi stanno decidendo di riqualificare i propri immobili e, soprattutto, bruciare migliaia di lavori già avviati. Con un’aggravante pesantissima: tutti coloro i quali hanno già avviato le pratiche hanno sottoscritto contratti con i tecnici professionisti, con clausole vincolanti anche qualora i lavori non potessero essere realizzati per mancanza di tempo. Governo e parlamento hanno idea di cosa significherebbe? Ecco perché – conclude il presidente di CNA Costruzioni Umbria - ci auguriamo che le anticipazioni di stampa vengano smentite al più presto dai diretti interessati.”

 

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