“Una ripresa economica duratura? Sarà possibile solo affrontando e risolvendo la carenza di infrastrutture viarie adeguate nella regione, a cominciare dal progetto integrale del nodo di Perugia. Per questo chiediamo subito una cabina di regia che le affronti e risolva.”

La questione delle scarse infrastrutture, da sempre palla al piede in grado di frenare l’economia e lo sviluppo della regione, per Cna Umbria non può più essere elusa.

“Gli incidenti avvenuti nell’ultima settimana a ridosso di Perugia, che stanno provocando la paralisi del traffico sulle arterie principali e il congestionamento di tutta la viabilità secondaria, con enormi disagi per le attività economiche e i privati cittadini, sono la conferma che il tema vada affrontato una volta per tutte – dichiara Emanuele Bertini, presidente di Cna Costruzioni Umbria -. E crediamo non ci sia momento migliore per farlo, ora che possiamo contare su risorse economiche come quelle del Pnrr, fino a poco tempo fa impensabili. Tra le infrastrutture indispensabili noi pensiamo debba esserci il cosiddetto nodo di Perugia nella sua versione integrale, con la realizzazione di una bretella da Collestrada a Corciano, che permetterebbe a tutti coloro che non sono diretti a Perugia di bypassare Ponte San Giovanni e un pezzo del raccordo Perugia-Bettolle. Non solo: l’opera consentirebbe di arrestare il declino evidente che affligge l’area industriale di Sant’Andrea delle Fratte, dove i capannoni chiusi aumentano a vista d’occhio, e faciliterebbe i collegamenti con il polo ospedaliero di Perugia, che svolge un ruolo fondamentale nella tutela della salute degli umbri ma che potrebbe più facilmente diventare un attrattore anche per pazienti provenienti da altre regioni, ovviamente a patto che si continui a investire nella sanità umbra. L’altra questione sul piatto – conclude Bertini - secondo noi è il raddoppio ferroviario sulla tratta Foligno-Terontola”.

Anche per Marcello Volpi, presidente di Cna Fita Trasporto Merci, occorre risolvere le carenze infrastrutturali della regione. “La realizzazione della E78 Fano-Grosseto è indispensabile. Non si può pensare che una realtà industriale come Città di Castello e tutto l’alto Tevere, dove c’è un’alta concentrazione di imprese manifatturiere dei settori della meccanica, della grafica e della moda, sia priva dei giusti collegamenti con il Nord del Paese e con le regioni limitrofe. Considerando che nel Pnrr è già stato approvato il progetto di riqualificazione della Fcu nel tratto San Sepolcro-Perugia, pensiamo sarebbe opportuno lavorare anche sullo sfondamento ferroviario in direzione di Arezzo.”

“Trasformare in superstrada la 3 Valli – aggiunge Luigi Silvestrini, membro della Presidenza regionale Cna – permetterebbe invece di velocizzare i collegamenti tra Spoleto e Terni, ma ne gioverebbe tutta l’area nel suo complesso, dalle imprese che sono costrette a spostarsi per svolgere le proprie attività, alle zone interessate dal sisma del 2016, che ne risulterebbero valorizzate.”

Per l’area del Ternano le priorità in tema di infrastrutture sono quelle volte a facilitare sia i collegamenti est/ovest che nord/sud. “In un territorio compromesso dalle vicende degli ultimi anni – dichiara Mirko Papa, rappresentante della Cna a Terni -, che hanno portato a classificarlo come area di crisi complessa, le questioni da affrontare sono molte. Soprattutto ora che ci sono le condizioni per un rilancio: mi riferisco sia al passaggio di Ast al gruppo Arvedi, dal quale ci aspettiamo un piano industriale di livello, sia per la presenza nell’area di un tessuto di piccole imprese dell’arredo casa, della moda e dell’agroalimentare. Nel concreto occorre puntare sul raddoppio ferroviario della Terni-Spoleto, inserito nel Pnrr, e sul completamento della Orte-Civitavecchia. Aggiungerei la necessità di sveltire i lavori di manutenzione sia sul tratto Terni-Orte che sulla E45. Altra infrastruttura importante è la piastra logistica Terni-Narni e il necessario completamento del breve tratto ferroviario per il collegamento alla Orte-Falconara.”

Temi talmente strategici da spingere Cna Umbria a chiedere una cabina di regia che affronti e risolva la carenza infrastrutturale e consenta all’Umbria di sfruttare le risorse del Pnrr, beneficiando di una ripresa economica duratura.

Condividi