Cna: “Sulla E45 raggiunto un primo risultato"
CNA: “SULLA E45 RAGGIUNTO UN PRIMO RISULTATO: POSSIBILI RISERVE PER LE IMPRESE DELL’ALTO TEVERE NEI BANDI REGIONALI”
Sono state tre le proposte fatte dal presidente di Cna Umbria, Renato Cesca, all’incontro organizzato ieri (15 luglio) dall’associazione a Città di Castello per discutere di E45 e infrastrutture dell’Alto Tevere. E un primo risultato arriva già a fine serata per gli oltre 200 imprenditori presenti e per le aziende del territorio.
“Innanzitutto proponiamo un accordo tra le forze politiche a sostegno della riqualificazione e riapertura della E45 entro la fine di agosto e per lo stanziamento di risorse per il completamento della E78. Mentre per quanto riguarda la ferrovia, chiediamo di riprendere in mano il progetto dello sfondamento verso Arezzo, vecchio di 30 anni, per valutarne la reale fattibilità, o di guardare all’ipotesi del raddoppio dell’alta velocità Firenze-Roma che passi per l’Alto Tevere e l’aeroporto di Perugia. Inoltre proponiamo che venga prevista una riserva per le imprese di questo territorio all’interno dei prossimi bandi della Regione a sostegno dell’innovazione delle imprese. Infine proponiamo un patto territoriale per la riduzione delle tasse locali in considerazione dei disagi collegati alla chiusura del viadotto Puleto”.
Durante il dibattito condotto dal giornalista Giuseppe Castellini una prima risposta alle richieste della Cna è arrivata da Fabio Paparelli, presidente della Giunta regionale dell’Umbria, che si è detto disponibile ad accogliere la proposta di una riserva per le imprese altotiberine nei bandi regionali, aprendo anche al rinnovo dei parchi veicolari delle imprese del trasporto merci con fondi dedicati per il periodo 2021/2027.
Tra i parlamentari invitati, Walter Verini (Pd) ha lanciato l’ipotesi che, come avvenuto a Genova dopo il crollo del ponte Morandi, venga riconosciuto ufficialmente lo stato di disagio del territorio dell’Alto Tevere. Emanuele Prisco, deputato dei Fratelli d’Italia, ha centrato il proprio intervento sulla necessità di superare un codice degli Appalti punitivo nei confronti delle imprese.
L’on. Filippo Gallinella (M5S) ha rinunciato al suo intervento – salvo un breve intervento in cui ha assicurato il suo impegno sulle proposte avanzate dal presidente dell Cna - in favore del tecnico del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Roberto Gentili, che in collegamento telefonico ha aggiornato sullo stato dell’arte degli interventi sulle arterie stradali interessate, e di Nicola D’Alessandro, di Rfi (Rete ferroviaria italiana), per il quale la priorità è la riqualificazione della linea esistente, senza la quale è inutile parlare di alta velocità.
Dell’impegno per far inserire indennità per le imprese dell’Alto Tevere all’interno del decreto Crescita ha parlato Catia Polidori, parlamentare di Forza Italia e tifernate.
Luciano Bacchetta, sindaco di Città di Castello, ha affermato che la carenza infrastrutturale del territorio è stata il frutto di una responsabilità collettiva e che le difficoltà attuali impongono di lavorare sulle priorità quotidiane, facendo un passo alla volta.
Al dibattito è intervenuto anche Gianluca Cirignoni, portavoce del comitato per la E45, costituitosi spontaneamente nei mesi scorsi, che ha insistito sull’incapacità di cui ha dato prova l’Anas nella gestione delle opere di manutenzione e riqualificazione della E45.
La chiusura dei lavori è stata affidata a Daniele Vaccarino, presidente nazionale della Cna.
“In Italia le infrastrutture sono inadeguate anche perché si tende a indire gare al massimo ribasso, che spesso vedono il fallimento delle imprese aggiudicatrici, il subentro di altri soggetti, la lievitazione dei costi e la mancata consegna dei lavori. Sulla questione specifica dell’Alto Tevere diciamolo: se a Città di Castello ci fosse stata una grande azienda multinazionale, i problemi infrastrutturali sarebbero stati risolti da anni. Ma la classe politica generalmente è lontana dalle esigenze delle piccole imprese, quelle stesse che, nonostante gli 11 anni di crisi economica, hanno permesso all’Italia di restare il secondo paese manifatturiero d’Europa”
“Ci saremmo aspettati maggiore concretezza da parte dei parlamentari invitati – ha concluso Renato Cesca - ma per noi questo incontro rappresenta il punto di partenza per arrivare a risultati concreti in tempi brevi, provando a lavorare insieme alle istituzioni locali e alle altre associazioni di rappresentanza delle imprese”.
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