A pochi giorni dal disastro delle Filippine, un nuovo allarme arriva sui cambiamenti climatici: nel 2013 il livello dei mari crescerà mediamente di 3,2 millimetri facendo segnare un nuovo record. La previsione è contenuta nel bollettino provvisorio dell'Organizzazione metereologica mondiale delle Nazioni unite sulla base dei dati raccolti nel corso dei primi nove mesi dell'anno. Si tratta del valore doppio rispetto alla tendenza di crescita di 1,6 millimetri registrata nel corso del secolo scorso. Numeri che sembrano piccoli, ma che invece nascondono conseguenze catastrofiche, sia sul piano ambientale (terreferme che vengono sommerse, isole che spariscono, inondazioni, specie animali e vegetali che si estinguono) che sociale, con intere popolazioni costrette a spostarsi con tutto quel che ne consegue. Conferme dei cambiamenti climatici in atto arrivano anche sul versante delle temperature, con il 2013 che si profila tra i dieci anni più caldi registrati dall'inizio delle moderne misurazioni, nel 1850.

I primi nove mesi dell'anno in corso, documenta ancora il rapporto, hanno pareggiato i dati del 2003, facendone il settimo periodo più caldo di sempre, con una temperatura media della superficie terrestre e degli oceani più alta di 0,48 gradi Celsius rispetto alla media 1961-1990. In futuro, avverte l'Omm, «i livelli dei mari continueranno a salire a causa dello scioglimento delle calotte di ghiaccio e dei ghiacciai. Più del 90% del calore in più che stiamo generando con i gas serra è assorbito dagli oceani, che di conseguenza continueranno a riscaldarsi ed espandersi per centinaia di anni», osserva il Segretario generale dell'Omm Michel Jarraud. Che aggiunge: «Le temperature registrare finora quest'anno corrispondono più o meno alla media del periodo 2001-2010, che è stato il decennio più caldo. Tutti gli anni più caldi sono stati registrati dal 1998» in poi e «gli anni più freddi ora risultano più caldi rispetto agli anni più caldi prima del 1998». E non potrebbe essere diversamente visto che le «concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica e di altri gas a effetto serra hanno raggiunto nuovi record nel 2012» e che anche per il 2013 si prevedono «livelli senza precedenti. Questo significa che andiamo verso un futuro più caldo».

E infatti nei primi nove mesi del 2013, segnala il rapporto Omm, molte regioni hanno registrato temperature superiori alla media in particolare l'Australia, il nord dell'America del Nord, il nord-est dell'America del Sud, l'Africa del Nord e parte dell'Eurasia. Jarraud ha evocato i fenomeni estremi come il tifone Haiyan (Yolanda) che ha appena seminato distruzione e morte nelle Filippine osservando che «anche se i singoli cicloni tropicali non possono essere direttamente attribuiti ai cambiamenti climatici, i livelli del mare più elevati rendono le popolazioni costiere più vulnerabili».

Il dossier dell'Omm viene diffuso mentre delegazioni dei paesi di tutto il mondo sono riuniti a Varsavia per l'ennesima Conferenza sul clima della Nazioni Unite, dove si sta tentando di arrivare ad un nuovo accordo internazionale per porre un limite alle emissioni di gas serra, principali responsabili degli stravolgimenti climatici. 

Fonte: liberazione.it

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