Città di Castello/Nuovo Comitato Belladanza: "Città è discarica 'Speciale' d'Italia"
Ampliare la discarica di Belladanza, importare rifiuti speciali da tutta Italia, riempire con scorie provenienti da inceneritori, mutuo e leasing per finanziare un progetto faraonico, ecco in sintesi quello che tutti i Sindaci dell’ Alta Umbria, (nessuno escluso) hanno avallato durante l’assemblea dell’Ambito territoriale integrato1 tenutasi a Citerna il 2 dicembre scorso. Il Presidente dell’Ati 1, nonché sindaco di Umbertide, Giampiero Giulietti, dopo essersi distinto nei giorni scorsi per la dura presa di posizione ecologista contro la paventata ipotesi di collocare l’inceneritore nelle vicinanze di Umbertide, precisamente nella discarica di Pietramelina, oggi dichiara che l’Alta Umbria con questo Piano “ sà essere protagonista anche dell’innovazione”. Eppure, il sindaco Giampiero Giulietti (date le discordanti dichiarazioni) ecologista a giorni alterni, dovrebbe conoscere bene i problemi di inquinamento ed gli elevatissimi costi di gestione che comporta una discarica per rifiuti speciali, visto che la bomba ecologica chiamata Pietramelina è sita proprio nelle vicinanze del suo bel comune. Ampliare la discarica di Belladanza definendo ciò una “innovazione “ è la conferma che i nostri amministratori non hanno alcuna idea di come gestire ecologicamente ed economicamente il ciclo dei rifiuti. E’ quindi da considerarsi un mistero a cosa siano servite le innumerevoli “gite” informative effettuate dai nostri politici in tutta Europa a nostre care spese. Destinare 10 milioni di euro solo per l’ampliamento e la messa in sicurezza della discarica di Belladanza, ci è parsa subito una cifra spropositata, fuori da ogni logica. Solamente dopo una accurato esame dei documenti (www.ati1.umbria.it Proposta di Preadozione allegato 2.7 e 2.9), abbiamo capito il vero motivo di questo gigantesco investimento. Il Comitato ha sempre denunciato la grave situazione geologica di Belladanza riportata anche da vari studi quali Autorità di Bacino del fiume Tevere e progetto Iffi, che evidenziano frane attive proprio dove si vorrebbe fare l’ampliamento della discarica, descrivendo Belladanza zona geologicamente instabile. Per questo, i nostri “esperti “, che hanno sempre negato l’instabilità del sito, hanno pensato bene di prevedere un costosissimo muro di cemento armato lungo tutto il perimetro, a monte del nuovo ampliamento, proprio per impedire alla montagna di scivolare a valle. Consideriamo questo intervento sciagurato non solo dal punto di vista economico, per l’enorme costo che i cittadini dovrebbero sostenere con l’aumento delle bollette, ma soprattutto dal punto di vista ambientale, perché l’ubicazione di una discarica per rifiuti speciali, con una carica inquinante elevatissima e prolungata nei secoli, deve essere localizzata in un sito sicuro e non a Belladanza che tra l’altro dista solo 30 metri da un torrente, a meno che il Piano non abbia previsto di spostare anche il fiume. Altra cifra spropositata sono i 4.5 milioni di euro stanziati per l’impiantistica, da noi considerata obsoleta proprio perché necessita di una discarica per chiudere il ciclo dei rifiuti e che sarà finanziata tramite leasing, mentre l’ampliamento verrà sostenuto con mutuo bancario, con grossi profitti per la banca finanziatrice e grosse perdite per le tasche dei contribuenti.
Cari sindaci, cosa si smaltirà a Belladanza per ripagare un mutuo di 10 milioni di euro ? Quali e quanti rifiuti speciali provenienti da tutta Italia verranno smaltiti a Città di Castello? Quali ricadute ci saranno sulla salute per gli abitanti della valle? La cosa che ci indigna di più è che con meno della metà della cifra prevista per costruire e mettere in sicurezza il nuovo ampliamento della discarica, si potrebbe realizzare un sistema di riciclo di materia prima seconda ecologicamente, economicamente ed eticamente corretto, tipo Vedelago, che riciclerebbe oltre il 98% dei rifiuti urbani e speciali di tutta l’Alta Umbria senza aver bisogno di nessuna discarica. Certo in questo modo non potremmo più fare cassa come si è fatto fino ad oggi importando rifiuti tal quali dalla Campania o quei “speciali” provenienti dal nord Italia, ma questo ai cittadini non interessa. Il presidente dell’Ati1 Giampiero Giulietti e tutti i sindaci dell’Alta Umbria sono chiamati a svolgere esclusivamente gli interessi della comunità lasciando da parte ogni logica di partito ed interessi di privati. In questo particolare momento di crisi, investire 30 milioni di euro con ampliamenti di discariche e sistemi antiquati per il trattamento dei rifiuti, vorrebbe dire indebitare il futuro dei nostri giovani facendo regredire drasticamente la qualità di vita della nostra ancor bella valle. Il Nuovo Comitato farà qualunque cosa per contrastare il folle progetto dell’Ati1e Regione Umbria battendosi, come fatto sin ora, in tutte le sedi.
Presidente Nuovo Comitato Belladanza Silvia Bianchi
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