CITTA’ DI CASTELLO - Ultimi giorni utili per non perdere percorsi e opere dell’undicesima mostra internazionale di arte presepiale di Città di Castello. “Mentre il flusso dei visitatori prosegue senza soluzione di continuità - sottolineano gli Amici del presepio tifernati, promotori della mostra insieme all’Amministrazione comunale - siamo impegnati in visite guidate, chieste dalle comitive che giungono appositamente per la manifestazione. Da dicembre ad oggi oltre venticinque gruppi hanno scelto la nostra esposizione come meta di uscite dedicate, anche da località distanti per una gita di appena un giorno, come ad esempio

Pietrasanta. Insieme agli ingressi, si infoltisce anche il novero dei visitatori famosi: nei giorni scorsi è tornata Mario Rita Lorenzetti, molto presente come governatrice dell’Umbria, ed ora presente nel suo nuovo incarico di presidente del Italferr, come “appassionata di presepio e più in generale delle tradizioni legate al Natale”. Allo stesso modo anche l’ex sindaco tifernate ed ora assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini ha percorso l’itinerario collaterale alla mostra, soffermandosi nell’ala allestita presso il salone Santo Stefano, messo a disposizione dalla diocesi al piano terra del vescovado.

“Abbiamo intenzione di comunicare i dati ufficiali degli ingressi soltanto a edizioni conclusa” precisa Gualtiero Angelini “ma per ora la tendenza è superiore alle previsioni, se si considera l’assenza di ponti in calendario e l’introduzione del biglietto, per quanto poco più che simbolico. Riteniamo che rispetto alle edizioni precedenti, il pubblico abbia molto apprezzato il percorsoorganizzato intorno alla mostra perché, seguendo il filo del presepio, permette di conoscere anche i luoghi notevoli del centro storico”.

Particolare interesse stanno avendo le opere allestite a San Domenico, dove si trova l’allestimento dell’istituto d’arte di Anghiari, realizzato con materiali poveri, e la chiesa di Santa Maria Maggiore, dove è lo stesso parroco don Tonino Rossi a sottolineare come “la creatività dei volontari, tra cui Paolo Franchi, ha prodotto un grande libro, tra le cui pagine trova spazio la natività concreta, fatta dai personaggi principali, e la natività narrata in passi evangelici importanti. Il nostro presepio è un omaggio alla tradizione e alla devozione ma anche un modo per stare insieme. Allo stesso modo abbiamo esposto nelle nicchie della chiesa altri frutti dell’ingegno e della fede di nostri parrocchiani: un presepe ricavato dentro la cassa di un televisore della vecchia generazioni, altri costruita con la pasta e materiali poveri. Invitiamo tutti a visitarli approfittando del fine settimana”.
 

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