PERUGIA - Quasi ventimila i visitatori con la percentuale di presenze esterne in significativo aumento: è questo il dato che si impone ad un primo bilancio dell’undicesima mostra internazionale di arte presepiale che si è chiusa nei giorni scorsi a Città di Castello.

“La crisi è in questo periodo la misura di tutte le cose perché riduce non solo i consumi ma anche il movimento delle famiglie, a cui la nostra manifestazione guarda con particolare attenzione. Aver mantenuto lo stesso livello di visitatori, considerato che l’ingresso prevedeva il pagamento di un biglietto - per quanto poco più che simbolico -, conferma la qualità della mostra tifernate e la reputazione che si è guadagnata anche tra gli addetti ai lavori” dicono tramite il loro presidente, Gualtiero Angelini, gli Amici del presepio di Città di Castello, promotori dell’iniziativa insieme all’Amministrazione comunale.

“Nell’arco di due mesi - aggiunge Angelini - sono giunti a Città di Castello ventisei autobus con comitive di turisti che hanno scelto o come meta esclusiva o come tappa della loro gita in Umbria il nostro territorio in virtù della mostra. Siamo stati un tramite per far conoscere il centro storico grazie al percorso organizzato intorno al Duomo, toccando i luoghi notevoli e le chiese più importanti. Entrando nel dettaglio gli ingressi alla mostra centrale si contano in sedicimila; tremila per il presepe riflesso. Oltre alle maggiori autorità istituzionali, dal sindaco Bacchetta alla presidente della Regione Umbria Marini, abbiamo accolto esperti di arte presepiale e responsabili di altri eventi simili, i cui giudizi sulla mostra tifernate sono stati molto lusinghieri perché, per loro esplicita ammissione, ci attestiamo ai vertici della classifica nazionale delle manifestazioni di genere. A questa notorietà e alla campagna di promozione specifica promossa dall’Atp regionale dobbiamo ricondurre l’incremento di visitatori esterni, stimolata dalla visibilità sulle televisioni nazionali e sulle grandi testate giornalistiche. Unico neo, anche se, come tutte le cattive notizie, ha catturato l’attenzione dei media sull’evento, il furto del presepe di cristallo, che fino all’ultimo giorno abbiamo sperato di poter restituire all’autore e alla mostra”.

L’undicesima edizione della mostra presentava, oltre all’ala dei maestri napoletani, una rassegna inedita dall’Ottocento ad oggi di Letterine a Gesù Bambino e la grande esposizione nel Duomo inferiore, aperta dall’omaggio all’Africa, nazione ospite del 2010. Quest’anno nuovi spazi sono stati inseriti nel percorso del centro storico a partire dal salone Santo Stefano del Vescovado, originale vetrina sugli antichi mestieri, le cere e le minuterie, realizzata da Lorenzo Caso, Franco Finelli e Lucio Ferraro. La diocesi è un alleato indispensabile sia per l’ambientazioni che fornisce sia per il calendario collaterale di appuntamenti ‘Luci di Natale’, promosso in concomitanza con la mostra”.

È stato anche l’anno di Anghiari presente con i cinque presepi di Vittorangelo Polverini, artista toscano, i cui personaggi hanno i volti dei committenti, con le opere di Arxaia e con il giornalista Michele Casini che ha calato la natività nell’ambiente del circo. Il Museo del Duomo è stato scelto per il presepe della famiglia Bruscoli-Buso, un esemplare in ceramica faentina di valore inestimabile, e per una pregevole natività in ceramica di Marco Bonechi; la Cappella Vitelli della chiesa di San Francesco ha proposto il presepe di Greccio, concesso dal museo omonimo, mentre la chiesa del Buonconsiglio il grande presepe in cartapesta.

La scuola di San Martin d’Upò, Garavelle, i rioni, Muzi Betti, Tela Umbra, la Pinacoteca comunale, che ospita l’originale del nuovo logo dei Della Robbia, hanno chiuso un cerchio dal diametro in crescita “perché la città è ormai direttamente coinvolta in questa stagione dei presepi, che a dir la verità, sembra durare tutto l’anno” commenta Angelini “perché la nostra associazione ha fissato per la prossima edizione esclusivi esemplari di natività in movimento. Siamo però molto soddisfatti e pensiamo che i presepi a Città di Castello abbiamo ancora molto di dire alla città e a chi ama questa tradizione artistica”.

Positivo anche il commento dell’Amministrazione comunale: per voce del sindaco Luciano Bacchetta auspica che “la manifestazione sappia mantenere e superare il livello di qualità raggiunto, contribuendo a definire l’identità turistica di Città di Castello, un obiettivo su cui le istituzioni locali sono da tempo impegnate, convinte che nello sviluppo sostenibile del territorio una parte fondamentale sia svolta dalla cultura e dalle azioni immateriali”.
 

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