CITTA’ DI CASTELLO - “Città di Castello: da paese a città”: se questo è lo slogan che per cui rimane famoso tra i tifernati, Pino Pannacci, sindaco di Città di Castello negli anni Ottanta, fu anche testimone e protagonista della storia locale, come dimostra il volume “Giuseppe, Pino, Pannacci, (1925-2015). Materiali per una biografia tra utopie e concretezze”, che, a tre anni dalla scomparsa, è stato presentato nella Sala del Consiglio comunale di Città di Castello.

La pubblicazione associa la ricostruzione biografia della vicenda di Pino Pannacci all’indice del suo archivio personale e storico, che il figlio Gianfranco ha inventariato, con l'aiuto dell’archivista Gianluca D’Elia, e la Sovrintendenza ai beni archivistici dell'Umbria e delle Marche, riconoscendone nel 2016 l’interesse storico culturale, ha edito nella collana Segni di Civiltà.

“Delle molte stagioni politiche, dalla Resistenza in poi, che visse da protagonista quella amministrativa la vide come uno dei primi esponenti a sperimentare, praticare una cultura riformista dentro istituzioni ancora impregnate di un approccio ideologico all’azione di governo. Pino Pannacci non visse di amministrazione ma di progetti” ha detto il figlio Gianfranco Pannacci “La presentazione di oggi è una cerimonia laica di ricordo. Per me, di un padre. Per gli altri, di un concittadino che, comunque la si pensi, ha speso la sua vita nell'amore per la sua città”.

“Oggi poniamo a disposizione della comunità l’archivio di Pino Pannacci ed è un atto doveroso per la ricchezza di documenti e di spunti che offrirà a studiosi ed amministratori su uno snodo focale della storia cittadina” ha detto il sindaco Luciano Bacchetta.

Il volume ospita l'inventario dell’archivio e una serie di interventi di memoria da parte di alcuni tra coloro che hanno condiviso, direttamente o indirettamente, i vari ambiti in cui si è espresso il suo impegno politico e civile. Sono questi i “materiali” di cui parla il titolo nei quali, da prospettive diverse, emerge una prima ricostruzione, orale, su campo, degli anni centrali della biografia pubblica di Pino Pannacci. In particolare il volume raccoglie i contributi di Pietro Barrera, docente universitario di diritto Amministrativo e Pubblico, Alessandro Bracchini, architetto, Lorenzo Fiorucci, storico e critico d’arte,con un contributo sulla politica culturale, Antonio Guerrini, direttore del mensile “L’Altrapagina”, Maria Patrizia Lorenzetti, psichiatra, il presidente dell’Anpi Anna Maria Pacciarini, Mario Agostino Pazzaglia, docente della Scuola superiore del Ministero dell’Interno, il coordinatore dell’Agenzia delle Utopie concrete Kar Ludwing Schibel, il parlamentare Walter Verini, il giornalista Massimo Zangarelli, che ha moderato l’iniziativa di presentazione.

Nel libro, arricchito da un significativo apparato fotografico e documentale, è contenuta una biografia che precede e introduce l’inventario dell’archivio. Cinque fascicoli di documenti personali, 70 di corrispondenza, 100 dedicati all’attività politica e altrettanti a quella amministrativa. Un importante serbatoio di notizie è la sezione relativa alla questione psichiatrica, ai suoi scritti e alla stagione di Coerenza riformatrice.

La presentazione è dell’ex-parlamentare e docente universitario Alberto Stramaccioni. Sabrina Mingarelli prefa il volume come Soprintendente archivistico e bibliografico dell’Umbria e delle Marche”. L’archivio sarà conservato e consultabile presso l’Istituto di storia politica e sociale di Città di Castello Venanzio Gabriotti.

 

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