Risultavano in cassa integrazione mentre, in realta', sei dipendenti di una ditta del settore metalmeccanico erano regolarmente al loro posto di lavoro: per questo la guardia di finanza di Citta' di Castello li ha denunciati a piede libero insieme all' amministratore della societa'. Truffa aggravata ai danni dello Stato il reato ipotizzato nei loro confronti. L'intervento e' stato compiuto nell'ambito di specifici piani di contrasto al fenomeno del sommerso da lavoro disposti dal comando regionale Umbria delle fiamme gialle. La societa' sottoposta a controllo si trova nell'Alta Valle del Tevere. Secondo la guardia di finanza, l'impresa, dall' ottobre del 2009, aveva richiesto e ottenuto lo stato di crisi aziendale, con corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore dei dipendenti. Certificato - hanno riferito gli investigatori - con decreto del ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Dai riscontri eseguiti dalla tenenza di Citta' di Castello della gdf e' emerso che in otto mesi erano quasi mille le ore lavorate e indicate illecitamente nella busta paga dei dipendenti come cassa integrazione ordinaria e straordinaria.

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