Siamo arrivati ormai alle fasi conclusive per l’approvazione finale del Piano d’ambito gestione integrata dei rifiuti Ati 1 per l’alta Umbria . Lunedì 19 dicembre sarà l’ultima occasione per le varie forze politiche di Città di Castello di votare per l’approvazione o meno di tale Piano. Per questa importantissima data il Nuovo Comitato Belladanza intende far riflettere i politici sulle ricadute ambientali ed economiche che tale Piano potrebbe avere sul futuro dei cittadini se venisse approvato. Iniziamo sottolineando il fatto che, il Piano in questione, è l’unico Progetto di gestione rifiuti che l’ex Presidente dell’At1 Fernanda Cecchini in collaborazione tecnica con Sogepu spa, ha presentato e proposto ai cittadini e Sindaci dell’alta Umbria.

Ciò ha limitato, naturalmente, la possibilità di scelta, non considerando le varie altre soluzioni tecnologiche ad altissima sostenibilità ambientale ed economica per il trattamento dei rifiuti presenti nel mercato nazionale ed estero. La proposta del Piano d’ambito ruota esclusivamente attorno all’ampliamento della discarica di Belladanza, senza la quale il Piano stesso non sarebbe finanziariamente sostenibile e non riuscirebbe a chiudere il ciclo dei rifiuti. Mentre in tutta Europa le discariche si chiudono poiché inquinanti ed antieconomiche, a Città di Castello viene addirittura raddoppiata. Per ampliare la discarica il Piano prevede una incredibile spesa pari a 10 milioni di euro per la costruzione e la messa in sicurezza del sito. Il progetto prevede la costruzione di un muro di contenimento in cemento armato lungo più di 150 metri che dovrebbe impedire alla montagna, geologicamente instabile, di scivolare a valle proprio sopra al previsto ampliamento per rifiuti speciali. Altri 26 milioni di euro dovrebbero essere spesi nell’impiantistica per il trattamento dei rifiuti.

L’impianto più importante, secondo il Piano, dovrebbe essere costruito sempre a Belladanza in una zona ad alto interesse panoramico e comunitario in quanto zona SIC per la vicinanza al fiume Tevere. Questa costosissima industria del rifiuto, progettata dai tecnici Sogepu, adotterebbe una tecnologia da noi considerata ormai obsoleta, dato che gran parte dei rifiuti indifferenziati trattati da questo impianto, dovranno essere comunque inceneriti e smaltiti in discarica. Per rendere remunerativo questo enorme investimento, il Piano prevede di dedicare gran parte delle volumetrie del nuovo ampliamento, allo smaltimento di scorie (ceneri) provenienti da inceneritori o peggio ai pericolosi rifiuti speciali prodotti anche fuori regione che, ricordiamo, hanno riempito Belladanza anticipatamente.

Smaltire rifiuti speciali potrebbe oltretutto attirare organizzazioni malavitose, sempre presenti dietro al business dei rifiuti pericolosi, come avvenuto già in passata nelle vicine discariche di Gubbio ed Orvieto. Il Piano prevede a fronte dell’ enorme investimento, anche un aumento delle tasse sui rifiuti, costante nel tempo anno dopo anno fino al 2025. Queste informazioni sono riportate nero su bianco nel Piano d’ambito Ati 1 in via di approvazione, consultabile nel sito www.ati1.umbria.it basta leggerlo. Eppure soluzioni alternative esistono! Ormai tutti sanno che anche in Italia, come all’estero, ci sono impianti per il trattamento di rifiuti urbani ed industriali che riescono a riciclare il 98% dei rifiuti. Queste tecnologie dopo particolari lavorazioni trasformano i rifiuti in materie prime, che successivamente vengono riutilizzati per costruire altri oggetti . Alcuni di questi impianti riescono perfino a riciclare i pannolini e assorbenti che dopo un particolare processo ecologico tornano a nuova vita sotto forma di panchine,fioriere cartoni ,imballaggi,fertilizzanti.

Questi sistemi costano circa 5 milioni di euro e riescono a gestire i rifiuti per oltre 1 milione di abitanti, creano circa 50 nuovi posti di lavoro senza considerare l’indotto generato, non inquinano e soprattutto non hanno bisogno di discariche e ne di inceneritori per chiudere il ciclo dei rifiuti. Tutto questo è possibile basta solo volerlo! Il Nuovo Comitato Belladanza auspica, che i politici, in un momento di profonda crisi come questo dove le tasse impoveriscono sempre di più le famiglie, tornino a fare esclusivamente gli interessi della città, domandandosi in piena coscienza, se sia opportuno gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini spendendo la folle cifra di 36 milioni di euro di soldi pubblici per gestire i rifiuti di soli 130mila abitanti dell’ alta Umbria quando ne basterebbero 5 milioni per l’intera regione! Gli amministratori pubblici dovranno assumersi la responsabilità di come stanno spendendo i nostri soldi e delle scelte prese oggi che avranno sicuramente delle ricadute ambientali ed economiche sul futuro dei cittadini domani.

Nuovo Comitato Belladanza
 

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