“ Vergognosi ritardi nel pagamento dell’ assegno di cura ai non autosufficienti”.
E’ quanto denuncia Giorgio Menghini, segretario generale regionale Fnp Cisl dell’ Umbria,  che continua affermando che “è una cosa vergognosa ritardare di molti mesi il pagamento degli ultimi assegni di cura. Non è più tollerabile che un comune, come quello di Perugia, possa continuare a fare risparmi sulla pelle delle persone più deboli”. Nel 2008, con l’istituzione della legge per la non autosufficienza, gli stanziamenti previsti confluirono nel relativo fondo con il conseguente congelamento di ulteriori assegnazioni.

 

Prima di tale provvedimento ne erano stati erogati 800 a livello regionale e l’assegnazione si stabiliva sul basso reddito, sulla condizione riconosciuta di non autosufficienza e sul permanere nel proprio ambiente familiare. “Oggi il numero dei fruitori dell’ assegno - ha affermato Menghini - si è molto ridotto: per esempio per il comune di Perugia si è arrivati a circa 25 unità”. La Fnp Cisl Umbria denuncia l’inadempienza da parte dell’ amministrazione comunale, alla quale dal 1° giugno 2012 l’Asl 2 ha passato l’onere di pagamento dell’assegno. “Non è possibile giustificare in nessuna maniera tali mancanze perché si tratta di una prestazione annualmente finanziata e individuabile nella sua entità”.

 

La segreteria regionale dei pensionati della Cisl si chiede se “i costi della politica, i vitalizi e i premi ai dirigenti subiscano lo stesso trattamento.
Questo, soprattutto, alla luce del fatto che si tratta di circa 400euro al mese da dare ai 25 non autosufficienti rimasti (circa 10mila euro totali) Tutto ciò - si chiede il sindacato - può veramente essere un problema per un’ amministrazione?” Vista la gravità della questione e le conseguenti ricadute sociali riguardanti il Fondo per la non autosufficienza, la Fnp Cisl Umbria ha interpellato e sollecita ancora una volta la Governatrice, dopo l’incontro dello scorso 12 ottobre, esponendo dubbi in merito all’utilizzo delle risorse che sarebbero dovute essere integrative rispetto alle prestazioni in essere.

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