CISL Umbria per Poste Italiane
La scongiurata privatizzazione delle Poste Italiane, il rinnovo contrattuale e il piano industriale: questi i temi principali che sono emersi nel corso dell’Esecutivo allargato della Slp Cisl Umbria che si è tenuta a Ponte San Giovanni di Perugia. “Ringrazio – dichiara il segretario generale regionale Slp Cisl Umbria Marco Carlini nella relazione introduttiva dei lavori – prima di tutto il segretario generale Cisl nazionale Luigi Sbarra per la vicinanza che ci ha dimostrato in questa vertenza, affrontata in sinergia con il segretario generale Slp Cisl nazionale Raffaele Roscigno, per il raggiungimento dell’obiettivo principale, ossia la scongiurata privatizzazione di Poste Italiane”. Il grazie di Carlini è andato anche alla il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, alla sua segreteria e ai coordinatori delle Aree Sindacali Territoriali della Cisl Umbria che si sono prodigati per dare visibilità e sostegno alla nostra posizione, ribadendo anche loro le possibili conseguenze negative che si sarebbero potute verificare anche in Umbria”.
Per la segreteria della Slp Cisl Umbria adesso rimangono due grossi temi da affrontare: la chiusura del CCNL, scaduto alla fine del 2023, che in Umbria coinvolge 1600 tra lavoratrici e lavoratori. “Siamo a buon punto con il rinnovo – precisa Carlini -, e speriamo di chiudere la partita entro l’estate”; i prossimi mesi poi saranno importanti per i lavoratori delle Poste Italiane anche per quanto riguarda il piano industriale. “Saremo impegnati – sottolinea – nella discussione del piano industriale in quanto per noi ci sono alcuni punti che dovranno essere discussi e rivisti”.
Ai lavori l’intervento del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti: “Il dialogo e il confronto nella vertenza Poste Italiane hanno portato ai risultati sperati: infatti è stato raggiunto un importante accordo, scongiurando la possibilità della privatizzazione di un gioiello italiano che sta dando risultato sia dal punto di vista economico che in ricadute sociali nel territorio. L’accordo raggiunto inoltre è importante in quanto veicola la politica della partecipazione dei lavoratori rispetto alle strategie di impresa. Questo strumento deve servire per valorizzare il personale che svolge un ruolo importante anche nei territori più difficili e soprattutto in quelli marginali”. Il segretario Manzotti a riguardo ricorda il ruolo svolto durante la fase pandemica e nel ricordarlo fa riferimento anche a quel processo di desertificazione bancaria che sta riguardando anche, ormai da tempo, l’Umbria. “L’azione di Poste Italiane – conclude il segretario – ha consentito lo sviluppo dei portafogli di alcuni territori”.
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