PERUGIA - “I lavoratori pubblici non sono il bancomat del Governo e degli Amministratori Locali, quando le risorse vengono meno”. A dichiararlo è il segretario generale regionale Funzione pubblica Cisl Umbria Ubaldo Pascolini.

La CISL FP dell’Umbria promuove mobilitazione in ogni Ente per trovare risorse per rinnovare i contratti decentrati, per finanziare il CCNL dopo il 2013, per valorizzare le professioni.

“Va rilanciata – ha sottolineato il segretario - la contrattazione integrativa, per redistribuire ai lavoratori pubblici almeno il 50% delle economie di gestione in ogni ente. Per far crescere la produttività, per riorganizzare i servizi e recuperare i soldi dei contratti nazionali. I lavoratori pubblici non possono continuare a pagare per l’irresponsabilità di anni di cattivo uso delle finanze pubbliche”.

Anche la CISL FP, lancia la mobilitazione in ogni posto di lavoro, attraverso una incisiva battaglia sui Bilanci di ogni singolo ente, per passare al vaglio le voci di spesa e trovare i soldi che servono, tagliandoli agli sprechi e alla cattiva gestione utilizzando tale risorse per pagare meglio i professionisti della pubblica amministrazione.

“Dalla manovra finanziaria sul pubblico impiego, gravano anche misure ulteriori riguardanti il blocco del turn-over, mettendo a rischio i servizi pubblici e la loro qualità.

E’ giusto garantire la sostenibilità della spesa pubblica, ma questa si può ottenere attraverso processi di profonda ristrutturazione di ogni Amministrazione, a partire dall’architettura istituzionale e dall’organizzazione del lavoro, con meno enti, meno poltrone, meno dirigenti, con meno consorzi, più servizi sul territorio, più giovani e nuove professionalità.

E su questo –incalza Pascolini- chiediamo alla Giunta Regionale più decisione ed attivare immediatamente il processo di riforme endoregionali, ed evitare conflitti e continui rinvii.

Per queste motivazioni vogliamo che riparta da subito la contrattazione in ogni ente. Anche per porre fin da ora le premesse per la riorganizzazione dei servizi e la crescita di produttività del settore pubblico, queste sono le premesse principali per il reperimento delle risorse che servono per il rinnovo dei contratti nazionali e decentrati”.
 

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