Alla vigilia della riforma sanitaria regionale la CISL FP Territorio di Perugia, a seguito di un incontro svoltosi con i delegati della Sanità territoriale, evidenzia quelle che possono essere le criticità da affrontare a seguito del cambiamento che cittadini e lavoratori si troveranno ad affrontare dal 1° Gennaio 2013.

E’ principalmente con l’ottica del cittadino utente che bisogna guardare questa riorganizzazione, infatti, per la CISL FP di Perugia, la dislocazione delle sedi Amministrative e Sanitarie delle future Asl risulta essere solo uno sterile dibattito per mascherare quelle che sono le reali questioni che gravitano attorno alla riforma.

L'attuale situazione economica, le indicazioni che il Governo ci impone e la razionalizzazione che siamo costretti a mettere in atto ci danno un primo quadro della reale situazione regionale che, è vero non essere delle più disastrose ma neanche quell’isola felice che credevamo.

Il diritto fondamentale dell’individuo alla salute, come sancito Costituzionalmente, di fatto ci obbliga a promuovere opportune iniziative e ad adottare precisi comportamenti finalizzati alla tutela del cittadino.

La limitatezza delle risorse disponibili contrapposta alla crescente domanda di salute porta necessariamente ad un nuovo modo di pensare l’assistenza sanitaria; non più, infatti, solo organizzazione di servizi preposti all’erogazione di prestazioni, ma anche “produzione” di salute con la presenza, la partecipazione, il coinvolgimento e l’impegno di tutti e con l’assunzione di responsabilità ai diversi livelli (istituzionali, personali e comportamentali).

Ogni pur minima risorsa non correttamente utilizzata è, infatti, una risorsa che inevitabilmente non produce utilità, anzi, tale “spreco” può avere conseguenze spesso deleterie.

Per tali ragioni la CISL FP di Perugia chiede che vengano presi in considerazione i seguenti punti, dati precisi da cui non si può prescindere per una corretta riorganizzazione ed oculata razionalizzazione:
1) Dotazioni organiche: capire se le dotazioni organiche delle attuali Aziende, contrattate per i reali bisogni di salute regionali, sono state rispettate o sono ancora in procinto di essere completate, in tal caso se ne chiede l’immediato compimento;
2) Dotazione strumentazione e relativo grado di utilizzo: necessità di avere un inventario dettagliato delle strumentazioni e dei macchinari con relative caratteristiche di vetustà o di innovazione, il loro reale grado di utilizzo tenendo ben presenti le variabili: domanda dell’utenza, mobilità passiva, liste di attesa;
3) Certificazione e Accreditamento: ricognizione dell’effettiva certificazione di qualità delle strutture sanitarie, dei reparti/servizi e dei macchinari/strumentazioni senza la quale non è concessa facoltà di esercitare alcuna attività sanitaria;
4) Informatizzazione ed innovazione: anche in questo caso è necessaria la ricognizione dell’esistente e il relativo grado di utilizzo; in caso di duplicati è necessaria la verifica della soluzione migliore; indispensabili dei sistemi integrati e distribuiti atti a garantire, all’interno della Regione, risposte in tempo reale evitando spostamento di informazioni su carta o supporti magnetici;
5) Convenzioni con il privato: controlli sull’attività privata regionale ed extraregionale, monitoraggio della domanda, dell’appropriatezza e dei bisogni dell’utenza con l’intento di riportare nel pubblico particolari prestazioni; verifica della certificazione e dell’accreditamento della struttura stessa;
6) Approvvigionamenti, gare e acquisti: massima trasparenza basata su criteri di competenza tecnica, rigore procedurale, indipendenza, imparzialità, integrità morale, efficienza gestionale ed efficacia operativa;
7) Esternalizzazioni e consulenze: ricognizione dettagliata e numerica degli attuali fornitori di servizi e delle figure professionali, il tutto per reintegrare all’interno delle future aziende tali necessità evitando però inutili duplicati e senza aggiunta di costi.

Solo con tali intendimenti, tramite un forte ripensamento ed un approfondimento appropriato si potrà ottenere un corretto assestamento del S.S.N. regionale che, alla luce dei principi solennemente sanciti dalla Costituzione, sarà certamente in grado di affrontare le sfide del nostro tempo e migliorare, nei fatti e nei risultati, la tutela della salute in un contesto, anche istituzionale, diverso e meglio rispondente alle esigenze avvertite ed ai nuovi bisogni rappresentati.

Il Segretario Generale Territoriale
CISL FP Perugia
Massimiliano Speranzini

 

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