di Alfonso Gianni 

Il segretario della Cisl chiude il congresso con un inno alla concertazione. Un tuffo nel passato, in quello peggiore però. In suo nome promuove la divisione sindacale, mentre rafforza l'asse con governo e Confindustria. Attacca la manifestazione per la pace lanciata per il 18 giugno dalla Cgil (un motivo più per farla diventare di tutte e di tutti). E in conclusione di tutto ciò viene rieletto segretario all''unanimità. E pensare che questo era il sindacato di Pierre Carniti, le cui riflessioni sulla concertazione, che pure lui aveva promosso, sono poi state apertamente critiche rispetto agli esiti.

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