di Antonio Venditti

Da quando un gruppo di parlamentari del Pd, in netto e logico disaccordo con Renzi – peraltro volato per motivi di studio negli Stati Uniti - ha deciso di lasciare il partito, le tv di Stato e non, dalla mattina al pomeriggio fino a tarda sera, non fanno altro che parlare di tale scissione con continue interviste ai fuoriusciti, peraltro tutti autorevoli come ad esempio Bersani.

L’argomento è certamente di notevole attualità, ma non può divenire un tormentone quotidiano per i telespettatori, non può assurgere a un problema nazionale quando aumenta ogni giorni il numero dei disoccupati, milioni di italiani sono sotto il livello di povertà, i giovani sono costretti ad andare all’estero per trovare un’occupazione.

Perciò non c’è da meravigliarsi se fino a poco tempo fa eravamo considerati all’estero come il popolo delle canzoni napoletane e della pizza e ora siamo conosciuti semplicemente come il popolo delle chiacchiere. Ed è vero. Quanto piace ai nostri parlamentari riempire i loro interventi in televisione di concetti oziosi, da anni sempre gli stessi, inconcludenti, il più delle volte puro esercizio di mediocre retorica.

Non si può fare a meno di ricordare i nostri eroi risorgimentali che diedero la loro vita per l’indipendenza nazionale e i nostri padri che hanno imbracciato le armi contro i nazisti. Se tornassero tutti in vita, che direbbero di fronte a tale massa di politici inconcludenti, spinti soltanto dall’interesse personale che pontificano - dall’alto dei loro 15mila euro mensili di retribuzione - sulla condizione disagiata di milioni di italiani.

Nel frattempo non si parla neanche della legge elettorale.

Abbiamo intervistato l’onorevole Tiziana Ciprini (M5S) su alcuni di questi argomenti.

Onorevole Ciprini, a suo parere la situazione critica in cui è scivolato il Pd a cosa e a chi è attribuibile?

“Principalmente al fatto di aver trasformato il Pd in Pdr, partito di Renzi, facendolo transitare dalla socialdemocrazia, che in teoria avrebbe dovuto garantire i diritti sociali e dei lavoratori, al neoliberismo che invece tutela solo il profitto. Tuttavia più che nel Pd, Renzi ha lasciato un danno immenso al Paese, poiché ha pensato solo al referendum e a salvare le banche e adesso siamo costretti a metterci di tasca altri 20 miliardi di europer salvare Mps, ridotta al dissesto. Il Parlamento è anch’esso bloccato. È diventato solo un costo fisso per i cittadini che devono pagare i parlamentari, le strutture, il personale e così via. Tutti i provvedimenti importanti come il reddito di cittadinanza, la class action, il whistleblowing, il conflitto di interessi, la legge sulle lobby, le misure per la corruzione e l’evasione, il ddl concorrenza, sono insabbiate nelle varie commissioni. Tutto è fermo. La disoccupazione sale, i poveri aumentano, la corruzione e l’evasione pure, mentre i giovani scappano dall’Italia. Renzi ci lascia un’eredità pesante, tipica del Pd e dei Comuni che abbiamo ereditato, come Roma e Livorno”.

La scissionedel Pd favorisce il Movimento cinque stelle oppure il centrodestra?

“Il Movimento, con il 30 per cento dei voti, è attualmente l’unica forza politica in grado di rispondere con coerenza alle vere esigenze del Paese. Siamo post-ideologici, oltre i concetti di destra e di sinistra. Tutti gli altri partiti, centrodestra compreso, pensano solo a sopravvivere alla prossima tornata elettorale, cercano premi di ammucchiata e litigano per i leader e le poltrone. Noi invece siamo compatti e concentrati a costruire il nostro programma di governo attraverso la rete. Ad esempio siamo stati la prima e unica forza politica in Italia ad aver realizzato una ricerca previsionale sul futuro del lavoro nel prossimo decennio, che abbiamo chiamato ‘Lavoro 2025’, condotta con metodo scientifico, per avere uno scenario di riferimento quanto più attendibile e oggettivo possibile per orientare i nostri programmi politici in materia di lavoro. Prevedere per programmare: noi pensiamo alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni”.

Quando pensa che avremo finalmente la nuova legge elettorale?

“La Consulta si è espressa sulla legalità costituzionale dell’Italicum, la legge elettorale che il governo ed il Pd hanno imposto al Parlamento con ben tre voti di fiducia. Il M5S si è battuto contro l’arroganza e l’irresponsabilità del governo, che ci ha lasciato con due leggi diverse nei due rami del Parlamento, in quanto davano per scontata la vittoria della ‘schiforma’ Renzi-Boschi-Verdini al referendum dello scorso 4 dicembre. Il M5S in Parlamento ha votato contro l’Italicum e, fuori, molti dei nostri portavoce hanno sottoscritto i ricorsi degli avvocati anti-Italicum grazie ai quali la Consulta ha potuto giudicare la legge. L’obiettivo era quella di abbatterla, anche quando tutti dicevano che ci avrebbe favorito. Una legge costituzionale, perché passata attraverso il filtro di legalità della Consulta, già c’è: è il Legalicum. Vogliamo votare subito e per farlo è sufficiente adattare il Legalicum anche al Senato, al fine di ottenere una legge omogenea per le due Camere. Non è la legge perfetta ma questa maggioranza, eletta col Porcellum, non deve azzardarsi a rimettere mano alla legge più importante dopo la Costituzione: non avrebbe neppure dovuto farlo e, quando lo ha fatto, ha creato il peggior caos istituzionale che si ricordi, con due leggi elettorali diverse tra Camera e Senato. Pd, Forza Italia e compagnia vogliono rinviare il voto e creare il sistema elettorale ritagliato su misura per impedirci di andare al governo: l’Anticinquestellum. Sono disposti a fare qualsiasi cosa per ritardare il libero voto dei cittadini, continuare a farsi i loro comodi e arrivare a settembre per far maturare la loro pensione dopo appena quattro anni e mezzo di lavoro, alla faccia di chi la pensione forse non la vedrà mai a causa della Fornero. Faremo di tutto per impedirlo e permettere che finalmente il popolo possa decidere. Voto subito, con il Legalicum si può”

Il vostro candidato premier come verrà scelto?

“Per noi prima vengono i programmi, il ‘che cosa’ e poi i ‘chi’. Le modalità saranno rese note come al solito sul nostro blog. Intanto siamo impegnati a costruire il programma di governo a 5 Stelle attraverso la rete, col contributo dei nostri iscritti. Abbiamo ad esempio concluso il programma dell’energia. Una cosa è certa: ci presenteremo alle elezioni con il programma di governo e con la squadra di governo, in modo tale che gli elettori possano fare una scelta consapevole e non a scatola chiusa, come è sempre avvenuto con gli altri partiti”.

Se doveste vincere le elezioni politiche, come imposterete il rapporto dell’Italia con l’Europa?

“L’ultimo rapporto Oxfam mette nero su bianco che, più il tempo passa, più aumentano le disuguaglianze tra ricchi e poveri. Disparità creata anche per la mancanza di politiche serie contro l’evasione fiscale, nonché per la mancanza di politiche di tutela per i più deboli e di redistribuzione del reddito. I dati attestano che 8 uomini al mondo possiedono la stessa ricchezza (426 miliardi di dollari) di 3,6 miliardi di persone e dove l’1% più ricco dell’umanità possiede più ricchezza netta di tutto il resto del pianeta. Abbiamo governi europei che, anziché contrastare le disuguaglianze, continuano a consentire questa situazione. L’Italia, infatti, è l’unico Paese insieme alla Grecia a non prevedere una misura di sostegno economico come il reddito di cittadinanza. Si pensi anche ai tagli alla sanità, nonché al rifiuto di introdurre in Italia una misura di contrasto alla povertà seria ed efficace, mentre invece non vengono fatte leggi serie per contrastare l’evasione fiscale e la corruzione. Solo il M5S, che si sorregge sui cittadini e non sulle lobby di sistema, può battersi per cambiare davvero la situazione italiana in Europa”.

Quale sarebbe la vostra politica in ambito europeo riguardo l’immigrazione?

“La posizione del M5S sull’immigrazione è chiara: chiudere immediatamente tutti i Centri di accoglienza ‘Cara’, gestiti anche da cooperative finite sotto inchiesta, in quanto queste strutture sono sovraffollate (il Cara di Mineo ospita 4mila persone, a fronte di 3mila abitanti di Mineo), non in grado di smaltire le richieste di asilo; sono gestiti solo a scopo di lucro, e infatti ai migranti vanno 5 euro al giorno, mentre alla cooperativa di turno oltre 30. Gestione pubblica da parte dello Stato di tutti i centri di accoglienza; piano di assunzioni di 10mila giovani laureati italiani, formati ad hoc, per velocizzare il lavoro delle Commissioni pubbliche che devono smaltire le richieste d’asilo (attualmente 20 per 200mila richieste) Rimpatriare i clandestini o i migranti irregolari che non hanno diritto. Istituire delle quote per ripartire equamente gli immigrati sul territorio europeo. Concordare con i Paesi di provenienza e transito un piano comune di gestione dei flussi anche in ottica di prevenzione della criminalità. Stop alla vendita di armi italiane ai Paesi in guerra che originano flussi migratori. Istituire punti di richiesta asilo direttamente sui territori di provenienza dei migranti, punti gestiti dall’Ue per stoppare il flusso migratorio all’origine e non sul nostro territorio. Superare il Regolamento di Dublino III (siglato da Lega e FI). Questo regolamento stabilisce che il Paese in cui il migrante arriva (spesso l’Italia) debba gestire la richiesta di Asilo. Il migrante è costretto a restare in Italia anche se desidera andare altrove: questa limitazione negli spostamenti comporta che i migranti non vogliono essere identificati in Italia, per poi cercare di fuggire e di andare ad altri Paesi”.

Sull’euro qual è la vostra posizione?

“Il M5S ha sempre sostenuto con forza che i cittadini dovessero essere, prima di tutto, informati sia degli svantaggi che l’euro ha comportato, sia delle difficoltà a seguito di un’eventuale uscita. Il problema centrale è sempre stata la mancanza di informazione: gli italiani si sono visti calare dall’alto una decisione che ha comportato svantaggi anche pesanti, come la perdita di sovranità monetaria e le manovre lacrime e sangue imposte dall’Europa. Noi proponiamo che siano i cittadini a decidere se uscire o no dall’eurozona, attraverso un referendum. Per questo abbiamo presentato una legge di iniziativa popolare per indire un referendum consultivo per uscire dall’euro”.

Non pensa che la (non) azione della sindaca di Roma Virginia Raggi possa incidere negativamente sul vostro Movimento?

“A Roma stiamo cercando di guidare una macchina, che abbiamo trovato senza pedali, senza volante, senza sedili: avevano rubato tutto. C’è un dato inquietante da tenere presente: quando la giunta Raggi si è insediata, ha trovato un quarto dei dirigenti indagati (46 su circa 189), una situazione che non ha eguali in nessun’altra capitale europea. Il nostro compito è quello di ricostruire una città in macerie. Ovviamente non si può pensare che in 6 mesi si risolvano problemi creati in 20 anni: teniamo sempre presente che a Roma è stata creata la quinta organizzazione malavitosa d’Italia, Mafia Capitale, ma i primi risultati stanno arrivando. Siamo compatti e concentrati al massimo per risolvere i problemi della città”.

Non ritiene che la polemica generalizzata con la stampa sia controproducente per il Movimento 5 Stelle, dal momento che alcuni giornali vi danno ampio spazio?

“Il M5S è sotto attacco mediatico. Sappiamo che l’obiettivo è colpire Roma per cercare di indebolirci a livello nazionale in vista delle elezioni. In questo meccanismo perverso si stravolgono i fatti, si fanno titoli sessisti e si distorce la verità con ricostruzioni del tutto inventate. Perché certe notizie che riguardano il governo e la maggioranza vengono evitate o date sottovoce, mentre quelle sul M5S diventano la prima notizia dei giornali e dei Tg? Va difeso il giornalista che fa bene il proprio lavoro, così come va denunciato il giornalista che disinforma. Il M5S non chiede che i giornalisti chiudano un occhio, ma che venga data la stessa attenzione mediatica alle notizie che riguardano le altre forze politiche, fino ad oggi molto più gravi”.

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