A distanza di due settimane dall’alluvione che ha interessato ampie fasce di territorio della regione, in particolare dell’Orvietano, della media valle del Tevere e del Trasimeno, la Cia dell’Umbria interviene per richiamare l’attenzione sulle gravi ripercussioni e sui danni ingenti arrecati al settore agricolo e zootecnico dall’evento calamitoso, danni che ammontano a decine di  milioni di euro. Pesanti le conseguenze per le aziende agricole e le loro strutture - stalle, serre, magazzini, fienili e cascinali -, ma anche per attrezzature,   macchinari e mezzi agricoli sommersi  dalle acque e ora inutilizzabili. Interi ettari di vigneti  di pregio sono stati  distrutti o seriamente danneggiati e campi appena seminati spazzati via dall'ondata di piena che ha lasciato devastazione e montagne di detriti. Nelle zone colpite le strade di campagna sono state completamente cancellate da frane e smottamenti. Una situazione disastrosa che richiede subito provvedimenti specifici per sostenere un’economia messa in ginocchio.

 

Il presidente regionale della Cia dell’Umbria, Domenico Brugnoni, sollecita interventi tempestivi e concreti da parte del governo e della Regione. “Bisogna rivedere - sostiene Brugnoni - le regole del patto di stabilità interno, almeno per consentire la messa in sicurezza del territorio e delle comunità e per gli interventi urgenti finalizzati a limitare il  dissesto idrogeologico ed a ricostruire subito  il tessuto economico, a cominciare dall’ agricoltura che, nelle zone colpite dall’eccezionale ondata di maltempo, riveste un ruolo di primo piano con produzioni di grande qualità.” A giudizio del presidente regionale della Cia per fronteggiare l’attuale emergenza “servono azioni concrete con le quali  ridare immediate certezze  alle imprese agricole che  rischiano, se non sono messe in condizione di  ripartire velocemente,  di compromettere intere annate agrarie". La Cia dell’Umbria pur valutando  positivamente l’impegno che le istituzioni, e la Regione in particolare, stanno profondendo per affrontare la difficile situazione nella quale si sono venuti a trovare gli agricoltori colpiti,  teme che i tempi per ripristinare il potenziale  produttivo  siano troppo lunghi.

 

Al Tavolo Verde l’assessore Fernanda Cecchini  ha annunciato una serie di opportunità per far fronte alla difficile situazione, che - a giudizio della Cia - andrebbero tutte perseguite con estrema  celerità e senza inutili appesantimenti burocratici. Innanzitutto l’attivazione del “fondo di solidarietà nazionale” che copre i danni alle strutture ed alle scorte nel caso interessino almeno il 30 per cento della produzione lorda vendibile, percentuale già raggiunta sulla base delle segnalazioni fornite alle Comunità montane direttamente dagli agricoltori. In secondo luogo l’avvio della misura 126 del Psr per la ricostituzione del patrimonio danneggiato. Azioni queste da mettere in campo subito - secondo la Cia dell’Umbria - insieme al saldo  del  pagamento di tutti i sostegni Pac e delle misure a superficie del Psr, oltre alla messa a disposizione di specifici  fondi da parte degli Istituti di Credito al fine di garantire una disponibilità finanziaria immediata.

 

”Non è più rinviabile, inoltre, – continua Domenico Brugnoni - un’azione coordinata e programmata volta alla prevenzione dei disastri naturali. Dal 1950 ad oggi si sono spesi più di 200 miliardi di euro per riparare i danni causati dalle calamità naturali nel nostro Paese; sarebbe bastato destinare il 20 per cento di questa cifra ad opere di manutenzione del territorio per scongiurare eventi disastrosi. Quello che è avvenuto in questi ultimi giorni ripropone con forza - secondo Brugnoni - le tematiche legate all’assetto idrogeologico e alla sicurezza delle comunità e delle attività produttive soprattutto nelle zone rurali. Siamo di fronte ad un quadro estremamente allarmante che richiede, anche in Umbria, una valida azione  di conoscenza e un'attenta opera di  prevenzione soprattutto quando si tratta di aree particolarmente delicate e vulnerabili come quelle dell'Orvietano, della Media Valle del Tevere e del Trasimeno. Pertanto è necessario che  istituzioni, mondo della ricerca e associazioni di settore riflettano insieme su questo delicatissimo tema. Per questo – conclude il presidente della Cia dell’Umbria - abbiamo apprezzato l’iniziativa presa dalla Giunta Regionale di indire il Convegno che si terrà domattina a Perugia sugli impatti dei cambiamenti climatici sia sulla disponibilità della risorsa idrica che sugli eventi alluvionali; un momento di confronto ad alto livello dal quale il mondo agricolo auspica possano scaturire azioni concrete  per un efficace governo del territorio.”

 

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