Cia: la Regione non ha ancora un regolamento per il biodigestato
PERUGIA - ''A distanza di alcuni mesi dagli impegni assunti anche pubblicamente la Regione Umbria non ha ancora provveduto a regolamentare l'utilizzazione agronomica del biodigestato derivante da impianti agricoli e zootecnici. Una decisione che va presa al piu' presto per venire incontro alle esigenze degli allevatori ed in particolare dei suinicoltori umbri, da troppo tempo alle prese con una crisi senza precedenti''.
Lo ha detto il presidente della Cia dell'Umbria, Domenico Brugnoni, secondo il quale gli imprenditori disposti ad investire in impianti di biodigestione trovano un ''ostacolo insuperabile nell'assenza di una normativa regionale di riferimento, in cantiere da tanto tempo ma che stenta ancora a vedere la luce''. ''Tutto questo - ha aggiunto Brugnoni - mentre altre Regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Sardegna) hanno regolamentato convenientemente la materia sia per sopperire alla mancanza di una normativa nazionale sia per venire incontro alla necessita' dei produttori di usufruire degli incentivi previsti per le energie rinnovabili''.
La Cia dell'Umbria, si legge in una nota, nel rimarcare le ''gravi inadempienze'' anche su questa tematica del Ministero dell'Ambiente, chiede ''l'immediata convocazione del Tavolo di concertazione'', gia' istituito all'Assessorato regionale all'Ambiente, per ''provvedere in tempi rapidi alla redazione del regolamento in materia di impianti di biodigestione, nonche' alla definizione delle linee guida per la produzione di energia da fonti rinnovabili''.
Domenica
27/02/11
09:32
Ci risulta che la Giunta regionale abbia preadottato il Regolamento sul digestato con la delibera n.1785 del 6.12.2010, delibera che deve acquisire il parere della competente commissione del Consiglio regionale. L'assessore Rometti, rispondendo all'interrogazione del consigliere del PD Chiacchieroni, ha detto che entro la metà del mese di marzo il Regolamento entrerà in vigore con l'approvazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.
Il PRC di Bettona ritiene che nel Regolamento venga previsto che gli utenti del servizio siano anche soci e, che tutti, siano degli imprenditori agricoli singoli o riuniti in forma associata come previsto dalle norme comunitarie della UE e Regionali. Questo soluzione è necessaria per evitare che di un patrimonio pubblico se ne approprino quegli imprenditori-industriali che sono responsabili di aver affossato la zootecnia con l'introduzione dei contratti di soccida. Imprenditori-padroni che mirano soltanto a fare guadagni facili intascando anche i soldi dei certificati verdi prelevati sulle bollette dell'ENEL.
Altra preoccupazione è relativa al raggio di 30Km indicato per individuare il bacino di utenza del depuratore. E'spropositato, visto che, con tale distanza, si arriva a Trevi, a Gualdo Tadino, a Castiglione del Lago e sino a Monte Castello di Vibio. Un raggio massimo di 10 Km è più che sufficiente per ricomprendere gli allevamenti che c'erano prima della chiusura dell'impianto.
Infine, appare necessario, che occorre impegnare i soci-utenti (allevatori e agricoltori agricoli) a mettere a disposizione, ognuno per il proprio carico di bestiame, una superficie di terreni suffiicienti per effettuare lo smaltimento dei reflui trattati - il cosiddetto digestato - tramite la pratica agronomica della concimazione o la fertirrigazione.
Poi nel Regolamento, a proposito di controlli, si parla di "amministrazione competente" senza specificare a chi si fa riferimento. Viste le competenze delle delle Provincie in materia ambientale, potrebbero essere proprio questi Enti ad esercitare un controllo utilizzando a tale scopo la Polizia Provinciale.
In ultimo occorre ricordare che resta sempre aperto il problema di introdurre una soluzione normativa, o regolamentare, per consentire che i cittadini possano esercitare un controllo soprattutto quando si tratta di utilizzare impianti di proprietà pubblica come il depuratore zootecnico di Bettona-
Infine va eliminata quella norma finale che prevede di poter utilizzare gli impianti di depurazione delle biomasse anche con altri rifiuti.
Circolo PRC di Bettona
Domenica
27/02/11
11:08
Cara Cia controlla se quei imprenditori che conosci sono agricoltori o soltanto quelli che vogliono investire i soldi pubblici per fare poi i loro interessi privati.
Oramai si conoscono tutti e speriamo che non siano quelli colti in flagrante a smerdolare il territorio, o loro familiari o prestanomi.