PERUGIA - Le vacanze pasquali rappresentano il primo significativo momento di verifica per gli arrivi dei turisti nella nostra regione. Con ogni probabilità la generale situazione di crisi ed il caro-benzina impediranno arrivi massicci ed il pienone anche negli agriturismi umbri, “pertanto – secondo Giampiero Rosati, presidente regionale di Turismo Verde, l’ associazione agrituristica della Cia-Confederazione italiana agricoltori – sarebbe già un risultato positivo proseguire nel trend dello scorso anno”. Nel 2011, infatti, a fronte di un aumento generale del 7,7 per cento degli arrivi e del 7,54 per cento delle presenze nella nostra regione, l’ agriturismo umbro ha fatto segnare, rispettivamente, un 12,33 ed un 9,83 per cento rispetto all’ anno precedente. “Un segno di grande vivacità e di crescente interesse verso l’ ospitalità in campagna pur in un periodo di aperta crisi. In questi giorni - prosegue Rosati – sono evidenti sia il calo degli arrivi di turisti dall’ estero che la tendenza a ridurre la durata dei soggiorni.

Appaiono fuori luogo, perciò, gli annunci trionfalistici che certa informazione continua a diramare. Tuttavia gli agriturismi umbri sono, nella stragrande maggioranza dei casi, alla portata di qualsiasi tasca e, anzi, stanno mantenendo invariate le tariffe degli ultimi anni proprio per venire incontro alle mutate esigenze dei turisti.”

Sono 1.269, con 19.422 posti letto – secondo le statistiche della Regione - le aziende agrituristiche umbre impegnate in questi giorni ad accogliere la prima vera ondata di ospiti dell’ anno. Dall’ Alta Valle del Tevere alla Valnerina, dall’ Alto Chiascio al Trasimeno, dall’ Orvietano alla Media Valle del Tevere gli agriturismi non offrono solo ospitalità e una ristorazione di grande qualità basata sulle tante eccellenze enogastronomiche della nostra regione (70 Prodotti tradizionali, 2 vini Docg , 14 vini Doc, 6 vini Igt, 2 Dop - Olio extravergine di oliva e Farro di Monteleone di Spoleto - e 3 Igp - Vitellone bianco dell’ Appennino Centrale, Prosciutto di Norcia e Lenticchia di Castelluccio - e tanti prodotti biologici). Trekking e attività sportive, fattorie didattiche ed equiturismo, passeggiate attraverso percorsi incantevoli e lezioni di cucina tipica, infatti, sono solo alcune delle molteplici attività che coinvolgono gli ospiti nelle strutture agrituristiche umbre.

“Su questa che, probabilmente, rappresenta la parte più innovativa della nostra agricoltura, quella che favorisce l’ imprenditorialità delle donne e dei giovani come evidenziato dalle statistiche – continua Rosati – si è abbattuta, di recente, l’ assurda scelta del governo di assoggettare alla nuova imposta municipalizza unica – Imu i fabbricati rurali, capannoni, rimesse etc.; beni che gli imprenditori agricoli, in particolare coloro che svolgono attività agrituristica, utilizzano come indispensabili strumenti di lavoro. Siamo, perciò, impegnati direttamente – conclude il presidente di Turismo Verde Umbria - nella forte mobilitazione promossa dalla Cia per indurre governo e Parlamento a modificare radicalmente questa decisione che, se confermata, metterebbe a rischio di chiusura le nostre aziende.”

 

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