La Cia dell'Umbria per una zootecnia sostenibile e di qualità
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PERUGIA - Il mondo agricolo umbro si interroga sul futuro della zootecnia, comparto “storico” e fortemente identificativo del nostro territorio. Nelle ultime settimane sono state tante, infatti, le occasioni di confronto su questo argomento sia per la problematica legata alla sostenibilità ambientale degli allevamenti sia per l’ avvio del confronto tra Assessorato all’Agricoltura ed Organizzazioni di settore in vista della stesura del Piano zootecnico regionale. La Cia dell’ Umbria ha, tra l’ altro, organizzato una serie di incontri con gli allevatori con l’obiettivo di discutere la vasta tematica nelle sue varie sfaccettature e di recepire direttamente dagli imprenditori le loro esigenze più urgenti. La zootecnia è da tempo in grave difficoltà anche nella nostra regione. Una vera e propria crisi appesantita dal continuo aumento dei costi di produzione e degli oneri burocratici e resa insostenibile dall’insufficiente organizzazione economica del prodotto, dalla diminuzione dei consumi, dalla pressione competitiva degli altri Paesi e dalla scarsa valorizzazione delle produzioni nazionali. Se si aggiunge la necessità di adeguare continuamente gli allevamenti ad una normativa in incessante evoluzione – spandimento dei reflui, emissioni in atmosfera, etc.- si comprende bene il rischio di una massiccia chiusura delle imprese zootecniche umbre con le immaginabili ripercussioni negative sull’ ambiente, sull’ economia e sulla occupazione nei diversi territori.
Gli allevatori temono, inoltre, che un ulteriore colpo ai loro redditi possa venire dalle novità che saranno introdotte dalla Politica agricola comunitaria dopo il 2013, che non consentiranno di mantenere livelli di aiuti diretti differenziati per settore. Tra gli orientamenti produttivi che attualmente beneficiano maggiormente dei pagamenti diretti ci sono proprio gli allevamenti bovini da carne nei quali gli aiuti incidono per il 22 per cento sul valore aggiunto e consentono alle aziende di raggiungere soglie minime di redditività. Ma la Pac post 2013, secondo le proposte avanzate dalla Commissione europea nello scorso mese di ottobre, presenterà agli allevatori un conto molto salato e ciò renderà necessario, per salvaguardare il comparto delle carni bovine, trovare nuovi strumenti per la gestione del mercato, la programmazione dell’offerta ed il miglioramento della commercializzazione, orientati anche alla creazione di appositi fondi mutualistici per tutelare il reddito agricolo in caso di necessità. Per la Cia dell’ Umbria, quindi, è di fondamentale importanza proseguire la “battaglia” unitaria, intrapresa nei mesi scorsi con le altre Organizzazioni agricole, per modificare la proposta di riforma della Pac anche per evitare conseguenze pesanti per la nostra zootecnia. Un comparto strategico per il nostro Paese, in particolare per la nostra regione, con grandi potenzialità - per lo più ancora inespresse – sia sul versante della salvaguardia dell’ ambiente, sia su quello della qualità e sicurezza alimentare, sia su quello dell’ innovazione tecnologica e della ricerca. Tradizione, cultura e innovazione, infatti, sono per la Cia dell’ Umbria i tre pilastri su cui si dovrà fondare il futuro della nostra zootecnia per venire incontro alle esigenze non solo degli allevatori ma dei consumatori e della società in generale.
Nella nuova fase occorrerà anche sostenere concretamente l’ adeguamento degli impianti per la trasformazione dei prodotti zootecnici (ad es. strutture per la macellazione di capi allevati con metodi biologici lungo la dorsale appenninica) e la realizzazione di moderni biodigestori per ottenere energia pulita utilizzando soprattutto gli effluenti delle attività zootecniche. Anche in questo senso – per la Cia dell’ Umbria - dovrà essere approntato il nuovo Piano zootecnico regionale che dovrà altresì prevedere i necessari sostegni finanziari e azioni mirate all’ ammodernamento delle strutture aziendali, alla razionalizzazione della filiera ed alla promozione sui mercati nazionali ed internazionali delle eccellenze prodotte dai nostri allevamenti.
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