Temperature superiori alla media stagionale e assenza di piogge stanno mettendo a dura prova l’agricoltura umbra, creando una situazione di grande difficoltà. La Cia dell’Umbria sottolinea la stato di particolare problematicità in cui versano le aziende tabacchicole che, a causa della carenza idrica, sono costrette a rinviare la programmazione delle superfici da investire a tabacco con prevedibili, consistenti danni alla produzione ed a tutto l’ indotto.

Discorso analogo si può fare per i coltivatori di mais, mentre il danno è già fin troppo evidente per grano e ortofrutta, in particolare il pomodoro e il melone per i quali gli investimenti sono già stati effettuati e sono molte le aziende agricole umbre che hanno sottoscritto contratti di fornitura con la grande distribuzione organizzata.

“Il momento che attraversa la nostra agricoltura – sottolinea il presidente della Cia dell’Umbria, Domenico Brugnoni – è veramente da ‘codice rosso’; ogni sforzo, quindi, deve essere profuso per assicurare un sufficiente quantitativo di acqua alle aziende agricole anche attraverso la realizzazione di interventi urgenti sulla diga di Montedoglio per tentare di ripristinarne la funzionalità.

La siccità – continua Brugnoni – è un vero incubo per gli agricoltori e bisogna trovare soluzioni tempestive per garantire acqua sui campi. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che una legge dello Stato, la n. 36 del 1994, dà la priorità all’agricoltura, subito dopo il consumo umano, nell’uso della risorsa idrica; questo anche per scongiurare un danno che avrebbe ripercussioni per la società e per l’economia.

Siamo fiduciosi - conclude il presidente della Cia dell’ Umbria – che gli incontri convocati alla Regione e dalla Provincia di Perugia nei prossimi giorni portino a individuare trategie che possano mettere in sicurezza le imprese agricole umbre.”
 

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