Chi Ha smacchiato l'Umbria Rossa? Gli "incapaci" dirigenti della sinistra
Di Ciuenlai - Continua il nostro dibattito sul tema "Chi ha smacchiato l'Umbria Rossa". Oggi abbiamo intervistato Mario Bartolini storico dirigente comunista di Terni. Mario Bartolini è stato Segretario regionale CGIL per L'Umbria fino al 1972, Deputato del PCI dal 1972 al 1984, Segretario Provinciale di Terni e Segretario Regionale per l'Umbria di Rifondazione Comunista., Segretario provinciale di Terni e Presidente Regionale per l'Umbria del PDCI. Attualmente è Presidente regionale dell'Associazione Politico/Culturale “ Enrico Berlinguer”
La Prima domanda di rito. L'Umbria è stata Smacchiata? Non c'è dubbio!
Bene, partiamo - Ritengo necessario partire dalla situazione internazionale dove, fermo restando gli errori e persino le degenerazioni dei sistemi comunisti, si è rimasti sostanzialmente indifferenti e persino colpevoli di fronte all’attacco del mondo occidentale, e delle gerarchie della Chiesa Cattolica, con in testa Papa Giovanni Paolo II, che hanno portato alla distruzione dell’URSS. Un atto che ha rappresentato un pesante handicap, non solo e non tanto per il Comunismo ma, per l’intera Sinistra nel mondo.
Eppure molti nel Partito gioirono - Molti militanti del PCI soffrirono di quei fatti ma ci fu, sempre nello stesso ambito del PCI, chi ritenne la cosa positiva. Si aggiunga a questo la presenza di dubbi sull’esperienza cinese ed una solidarietà non sempre all’altezza della situazione nei confronti della Rivoluzione Cubana e dello sforzo del popolo di questa splendida nazione per resistere e vincere contro la prepotenza americana e il quadro mondiale delle responsabilità della Sinistra per la sua stessa crisi ,è completo
Forse perchè in Italia i comunisti avevano seguito una strada diversa - In Italia il PCI e il resto della Sinistra sono stati componenti decisive della Resistenza, della nascita della Repubblica, della Costituzione Repubblicana, delle grandi conquiste sociali, di difesa della democrazia e della pace.
Traduca - Cosa vi fu alla base di questo ruolo? Il livello di qualità del gruppo dirigente di queste forze politiche, coerente con i grandi ideali e con il grande progetto di cambiamento della società attuale nella direzione del Socialismo, dotato di un forte senso dello Stato e delle Istituzioni, capace di progettare il futuro.
Insomma l'uomo nuovo dentro una società alternativa - Si ma anche concreti nell’affrontare i problemi dell’oggi e protagonisti di una cultura oggi sostanzialmente abbandonata, che poneva alla base del loro agire il rapporto continuo con la gente e i loro problemi, le loro esigenze, ma anche i loro sogni e utopie. Il livello di questa classe dirigente, la presenza di grandi idealità e di grandi progetti per il futuro sono gli ingredienti principali della fiducia e della credibilità che caratterizzarono l’azione politica in generale e quella della Sinistra in particolare.
Perchè la crisi - Lo scadimento di questi valori, che saranno antichi, ma che sono oggi più validi che mai e un esercizio del potere ai vari livelli non sempre positivo, talvolta accompagnato persino dagli episodi di malcostume, troppo spesso avulso da un rapporto con la gente e condizionato da interessi personali e di gruppo, hanno determinato la crisi della Sinistra che si evidenzia soprattutto con due fatti che a me appaiono molto importanti: la Sinistra di Classe è divisa in troppi e piccoli raggruppamenti, in qualche caso arroccati su posizioni estremiste e comunque privi di un progetto politico credibile, e un Partito Democratico che, per la politica che pratica, oggi non è più una forza politica di Sinistra.
La sinistra è dunque sparita del tutto? - No ma di fronte a tale stato di cose molte persone di Sinistra hanno perduto fiducia nella Sinistra ed hanno deciso di non andare a votare o di esprimere un voto di protesta soprattutto rivolto al Movimento 5 Stelle.
Persone perse per sempre? Questo elettorato può essere riconquistato dalla Sinistra, è una possibilità questa testimoniata anche dal voto referendario con il quale si è difesa la Costituzione Repubblicana, ma si è nel contempo espressa una forte critica alle forze politiche, soprattutto verso l’attuale Partito Democratico e si è chiesto un radicale e profondo cambiamento. La Sinistra per costruire il suo futuro deve interpretare fino in fondo questa esigenza di cambiamento
E l'Umbria?. La situazione in Umbria non presenta differenze sostanziali rispetto a quella nazionale ma una cosa va detta: l’Umbria essendo stata una delle tre Regioni “rosse” del Paese e dove il PCI e la Sinistra sono state in alcune occasioni laboratorio nazionale, ha pagato e continua a pagare di più la scomparsa del PCI e l’attuale crisi dell’intera Sinistra,.
Mi spieghi perchè - L’esperienza del regionalismo ed in particolare quella del Piano Regionale Di Sviluppo Economico e Sociale, la realizzazione del MESOP (Medicina Sociale Preventiva) un fatto di grande rilevanza nell’ambito della salvaguardia della salute nei luoghi di lavoro, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, la stabilità e l’efficienza dei governi regionali, provinciali e comunali, assicurata da un’alleanza tra Comunisti e Socialisti, sono alcuni aspetti che insieme ad altri testimoniano la validità della Sinistra e del ruolo svolto dal PCI, concepito come Partito di massa aperto alle alleanze, anche quelle più generose e coraggiose, capace di un forte e permanente rapporto con i cittadini coinvolti nelle scelte della politica, delle Istituzioni e dello stesso movimento sindacale.
Insiste molto sulla classe dirigente perchè? Perchè è fondamentale. La scelta dei dirigenti avveniva in forme radicalmente diverse rispetto ad oggi: vi era una selezione che oggi è del tutto assente. gli amministratori locali e regionali, i parlamentari e l’insieme della classe dirigente oggi scelti da gruppi ristretti e sulla base di compromessi deteriori, allora per la Sinistra, avvenivano tramite ampie e democratiche consultazioni dei numerosi scritti al PCI e al PSI.
Lo può dimostrare? Per dare validità a queste mie affermazioni ricorderò un fatto che mi ha riguardato personalmente: nel 1972 quando il PCI propose la mia candidatura a deputato la proposta fu oggetto di discussione e di approvazione, oltre che dagli organi dirigenti del partito, da parte di ben 128 assemblee di iscritti al PCI svolte sull’intero territorio della provincia di Terni.
C'entra qualcosa la Bolognina? Si, lo scioglimento del PCI ha praticamente distrutto questa straordinaria e positiva esperienza umbra. E il risultato con il quale oggi siamo costretti a fare i conti è una Sinistra ridotta ai minimi termini: priva di un progetto politico, assente, salvo qualche situazione dagli organi di governo regionali e locali. Il PD che oltre ad avere già perduto diversi ed importanti ruoli di governo locale, vede al suo interno più dirigenti Democristiani che personaggi prodotti dalla storia del PCI e dalla sinistra. Non mi pare azzardato affermare che mai i Democristiani abbiano contato in Umbria come di fatto sta avvenendo oggi.
Ma allora la sinistra può avere un futuro in Italia e in Umbria? - Il futuro dell’Umbria e dell’Italia ha bisogno di un rilancio della Sinistra, cosa possibile solo alla condizione che venga riprodotto, in chiave moderna e senza ritorni indietro, ma facendo tesoro di quanto di positivo il passato ci ha consegnato, una proposta che oltre ad indicare la via per risolvere i problemi dell’oggi contenga il progetto strategico per cambiare l’attuale società dominata dal Capitalismo nella direzione del Socialismo. Senza una scelta su questa questione di fondo è illusorio pensare ad un rilancio della Sinistra.
Riacquisire un orizzonte per costruire cosa? Altri valori, quali l’abbandono degli interessi personali e di gruppo, la cultura del rapporto con il popolo, il non cedere alle tentazioni della superficialità e della presunzione e quando si ha l’onore di essere dirigente di rimanere persona del popolo al pari di tutti. Ritrovare la passione e l’entusiasmo nel praticare la militanza politica non sono una nostalgia di chi viene considerato un conservatore, ma condizione indispensabile per ridare serietà e credibilità alla politica che esercitata bene è la cosa più bella del mondo. Si cerchi il cambiamento e l’innovazione, ma si rinunci a quella deriva “nuovista” che seppellisce il passato sottovalutando i valori che abbiamo ricordato e di fatto rinincia a ricostruire una Sinistra di proposta e di lotta.
Interviste ed interventi precedenti
1) Francesco Mandarini
http://www.umbrialeft.it/notizie/sono-stati-%E2%80%9C-nostri%E2%80%9D-0
2) Renato Locchi
http://www.umbrialeft.it/editoriali/chi-ha-smacchiato-lumbria-rossa-ulti...
3) Manlio Suvieri
http://www.umbrialeft.it/notizie/chi-ha-smacchiato-l%E2%80%99umbria-ross...
4)Leonardo Caponi
http://www.umbrialeft.it/notizie/chi-ha-smacchiato-lumbria-rossa-chi-ha-...
5)Giuseppe Mattioli
http://www.umbrialeft.it/notizie/chi-ha-smacchiato-l%E2%80%99umbria-ross...
6) Gianfranco Pannacci
http://www.umbrialeft.it/notizie/chi-ha-sbiancato-lumbria-rossa-semplice...
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