Il progetto Metrobus, il grande cavallo di battaglia delle elezioni comunali perugine, rimane al centro del dibattito pubblico e continua a sollevare interrogativi sul suo futuro. 
Il tanto discusso Brt (Bus Rapid Transit) fa parlare di sé e tiene viva l’attenzione dei cittadini. In questo contesto di incertezze e aspettative la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha recentemente rilasciato una nota ufficiale per fare chiarezza. 

Scrive la sindaca: “Ringrazio i rappresentanti dei comitati di San Sisto, via Chiusi, Castel del Piano e via Sicilia per il contributo che hanno inteso portare al fine di contribuire al miglioramento del progetto del Metrobus Perugia. Si tratta di proposte che saranno valutate attentamente dall’amministrazione comunale e fatte proprie compatibilmente con i vincoli procedurali e temporali che abbiamo ereditato e che, già la prossima settimana, saranno oggetto di un primo confronto con il Ministero delle Infrastrutture”.

“Il nostro comune intento - continua - è quello di preservare la qualità della vita dei residenti e fare in modo che il tracciato non stravolga il tessuto urbano e ambientale esistente. Siamo dunque chiamati a svolgere un duplice e arduo compito, ovvero, da una parte occorre assolvere agli obblighi imposti dagli impegni assunti dalla Giunta Romizi e dall’altra provare a cambiare in corsa ciò che è possibile, senza incorrere però nel rischio di penali che non sarebbero compatibili con il bilancio comunale”.

“Tra le prime scadenze improrogabili - prosegue - c’è quella dell’avvio del cantiere relativo al deposito mezzi sito in zona Vestricciano, un’ex area agricola che non avremmo mai scelto per questa finalità, sulla quale, peraltro, insistono diverse criticità. Ciò nonostante domani inizierà l’allestimento del cantiere base per l’avvio dei lavori che dovranno terminare, gioco forza, entro e non oltre l’arrivo dei mezzi già acquistati. Anche in questo caso si tratta di una corsa contro il tempo di cui ci faremo comunque carico con responsabilità e impegno indefesso” conclude la prima cittadina. 

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