GUBBIO- Come sempre la città si è destata prestissimo stamani al suono dei tamburini che hanno suonato la sveglia tirando giù dal letto i capitani delle squadre che porteranno i Ceri. E’ iniziata così la lunga giornata attesa per un anno intero, quella della Festa per antonomasia per gli eugubini che prosegue secondo un programma scandito da secoli, che porterà all’ora x, quella dell’avvio della corsa frenetica verso la sommità di Monte Ingino, con le grandi macchine lignee trasportate sulle spalle dalle squadre di portatori che si daranno il cambio, “al volo”, lungo il percorso..
Alle 8 la prima cerimonia, con il sorteggio, presso la Chiesetta dei Muratori, dei due capitani dei Ceri, dopo di che è cominciata le sfilata dei ceraioli per le vie della città portando le statue dei tre Santi (Ubaldo, il patrono, Giorgio e Antonio) nel nome dei quali si disputa la gara più pazza del mondo, “pazza” perché, pur suscitando tanta passione, non prevede né vinti, né vincitori: infatti non ci sono sorpassi e le gigantesche macchine giungono al “traguardo” scrupolosamente nello stesso ordine con il quale sono partite.
La soddisfazione dei così particolari “tifosi” è tutta estetica: chiusi i “giochi” si commenteranno a lungo la perfezione di un’alzata, la conduzione più o meno sicura de lungo percorso, le eventuali sbandate e, se si dovesse verificare, la beffa delle staffe del Cero del cuore appoggiate per scherno su quelle del Cero che lo precede, oppure il guadagno di un vantaggio tale da consentire di “sbattere” le porte della Basilica di Sant’Ubaldo, luogo d’arrivo della corsa, in faccia al Cero che segue. Tutto qui.
E’ seguita poi, alle 10.30, la consegna del "mazzolin dei fiori" ai ceraioli che ha dato il via alla sfilata ufficiale fino a Piazza Grande, dove il Primo Capitano ha ricevuto dal Sindaco le simboliche chiavi della città dai Consoli, insieme al Vescovo.

Ore 11.30 un appuntamento fra i più importanti della giornata: il suono del Campanone ha dato il via al rito dell'alzata dei tre Ceri, preceduta dal lancio di tre artistiche anfore di ceramica locale, alla pèresenza di una grande folla entusiastica.
Poi la pausa pranzo fino all’appuntamento pomeridiano, alle 16,30, con una nuova sfilata dei ceraioli per la città. Intanto dalla Cattedrale di Gubbio uscirà la Processione religiosa che recherà la statua di Sant’Ubaldo.
Infine, alle ore 18, il momento tanto atteso, l’avvio della corsa dei Ceri per la città, che arriverà in Piazza Grande, da dove, una volta terminata la festa, inizierà l’ascesa al Monte Ingino e precisamente, come abbiamo detto, alla Basilica del Patrono, dove i Ceri rimarranno poi custoditi fino alla prima domenica di maggio dell'anno successivo
Ma la serata proseguirà dalle 20 in poi con feste e balli per tutta la città e così sarà domani, 16 maggio, ricorrenza del Patrono.

Nelle circostanza il Presidente della Provincia di Perugia, Vinicio Guasticchi, ha salutato Gubbio e gli eugubini con il seguente messaggio:

''Il fascino e la suggestione della Festa dei Ceri che ogni 15 maggio si rinnovano a Gubbio, rappresentano la vera e propria 'icona' delle tradizioni secolari della nostra comunita', volano di promozione del territorio''.
''Gubbio, con il suo inimitabile scenario medioevale e le peculiarita' storico-artistico-ambientali costituisce il fulcro della programmazione e promozione turistica, da prendere ad esempio ed esportare in altre realta'''. ''L'intenso appuntamento di popolo si rinnova, ogni 15 di maggio, come se fosse la prima volta della Corsa e dei suoi preparativi, delle ondate di silenzio e di clamore che ritmano lo svolgersi dell'intera giornata vissuta nella celebrazione di Sant'Ubaldo. A Gubbio, nei rituali di questa Festa, lo spirito ancestrale del popolo umbro si manifesta senza bisogno di sovrastrutture: bastano i gesti e l'articolazione dei momenti della Festa per far capire a qualunque estraneo quale antichita' di riferimenti torni in superficie e si prenda tutto lo spazio necessario. I Ceri rappresentano un'occasione di coinvolgimento nella cultura e nella storia umbra come nessun'altra manifestazione di popolo riesce a eguagliare''. ''Siamo orgogliosi del fatto che Gubbio e la sua Festa appartengano prima alla comunita' cittadina e poi alla espansione provinciale di storia e tradizione che l'istituzione da me presieduta vuole incarnare di fronte alla comunita' regionale. La Festa dei Ceri ci dice quanto questa serie di legami e di anelli sia salda e destinata a durare. Siamo consapevoli e orgogliosi di appartenere a un unico, grande corpo sociale per il quale la cultura e' viva creazione di gesti e risposta a una forza creativa che spinge, senz'altra spiegazione, a correre per le vie di una citta' portando sulle spalle il carico di una gioiosa macchina simboleggiante, forse, la vita stessa''. ''La Provincia di Perugia sara' attenta ad ogni ulteriore valorizzazione e tutela di un evento sociale-storico di portata internazionale''.

 

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