Più volte le Forze dell’Ordine hanno denunciato che i loro sforzi a tutela della sicurezza dei cittadini vengono vanificati dalla carenza di mezzi e di strutture. Il Governo Centrale ha risposto tagliando loro le già insufficienti risorse. Il Consiglio Regionale, per non essere da meno, ha bocciato l’istituzione in Umbria di un Centro di Identificazione ed Espulsione che avrebbe garantito una più efficace lotta contro la clandestinità e la criminalità ad essa spesso collegata. Quasi sempre, le brillanti operazioni che con grande impegno i tutori dell’ordine mettono a segno, vengono vanificate e si concludono con la rimessa in libertà dei fermati a causa della mancanza di luoghi (i C.I.E., che da queste pagine abbiamo con forza e più volte richiesto) dove trattenerli in attesa di accertarne l’identità. A parole tutti si complimentano con le Forze di Polizia e i Carabinieri, per l’impegno che profondono nella lotta al crimine. Però, nel concreto, negli atti, nei provvedimenti, li umiliano e li insultano privandoli di risorse e strumenti. Allora diciamo basta all’ipocrisia degli elogi, quando vengono puntualmente seguiti da atti che sono palesemente di segno opposto. Sarebbe quanto meno opportuno che certi politici e amministratori della nostra Regione tacessero e si chiudessero nel silenzio. Il silenzio del pudore e della vergogna!

Carla Spagnoli

Vice Commissario di Futuro e Libertà Umbria

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