Apprendiamo a mezzo stampa della probabile chiusura dell'unico centro antiviolenza residenziale della provincia di Perugia per la mancata riconferma della Convenzione, di fatto già scaduta da tempo. Il silenzio assordante del Comune di Perugia rispetto alle richieste fatte dalle operatrici è inaccettabile”. Lo afferma in una nota Vanda Scarpelli, della segreteria provinciale della Cgil di Perugia. “Riteniamo improcrastinabile una risposta che dia certezze e continuità al prezioso lavoro svolto nel centro antiviolenza - continua la sindacalista - un servizio che non può essere precario, ma ha bisogno di stabilità, soprattutto in un momento come l'attuale che vede un aumento significativo delle violenze nei confronti delle donne. Il Comune di Perugia quindi dica subito con chiarezza quali sono le risorse destinate a questo servizio e se ancora c'è la volontà di garantirlo”, conclude Scarpelli.

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