La situazione ancora oggi, 6 AGOSTO 2019, è in concreto invariata, non cambia la totale assenza di liquidità a cui poter attingere per pagare i debiti contratti per garantire la sopravvivenza dei Centri Antiviolenza Catia Doriana Bellini e Libere Tutte. Pertanto il quadro riamane ancora di grande sofferenza, ma i Comuni di Terni e Perugia e la Regione Umbria si stanno impegnando per aiutarci a ridurre i tempi della crisi.

Il 31 luglio 2019, tenendo fede agli impegni presi, il Comune di Terni ha sottoscritto con la Regione Umbria l’accordo relativo al progetto per la prosecuzione del finanziamento al Centro Antiviolenza “Libere Tutte”. La Regione Umbria il giorno stesso ha inviato l'atto di liquidazione alla propria Ragioneria ed il Comune ci ha assicurato che appena ne avrà la disponibilità li verserà alla nostra Associazione. 
Invece il Comune di Perugia è ancora in attesa di fissare con la Regione la data della firma degli accordi, già concordando che appena avrà la disponibilità dei fondi regionali provvederà a girarli alla nostra Associazione.

Entrambi i Comuni hanno deciso di tentare di scongiurare la chiusura dei Centri. Il Comune di Terni, con l’Assessore Cecconi impegnatosi in prima persona a seguire la vicenda, per scongiurare la chiusura del Centro Antiviolenza, provvederà a firmare la convenzione con l’Associazione Libera…Mente Donna ets entro la settimana corrente.

In questo modo l'Ente potrà provvedere immediatamente dopo tale firma al versamento diretto all’Associazione della somma prevista come cofinanziamento a suo carico. A Perugia, per scongiurare la chiusura del Centro Antiviolenza Catia Doriana Bellini nell'immediato, l'Assessore Cicchi si é impegnata affinchè il Comune contribuisca con fondi propri liquidati oggi 6 agosto 2019. 

Con la grande energia e volontà delle socie e delle operatrici di Libera…Mente Donna ets, i Centri Antiviolenza proveranno a proseguire regolarmente le loro attività. Potremo provvedere a saldare una seppur piccolissima parte dei debiti e a far fronte parzialmente alle necessità di donne e minori, si spera fino all’incasso dei fondi regionali.

Anche se le piccole risorse che oggi ci assicurano entreranno in brevissimo tempo, ci permetteranno di proseguire per un periodo ridotto, non sappiamo quantificarlo, confidiamo nella pazienza di tutti i creditori e nell'aiuto di tutte le soggettività che ci sono vicine in questo momento di crisi.

Siamo fiduciose di poter arrivare con il nostro lavoro all'erogazione dei fondi regionali, confidando nell'impegno e delle rassicurazioni delle Istituzioni e ribadendo la necessità di tempi brevi. 

Siamo, comunque, tutte fiere di poter proseguire e continuare a mettere in campo tutte le nostre risorse. 

Oggi scegliamo, come in passato, di fidarci ed essere ottimiste per poter garantire alle donne che si rivolgono ai Centri Antiviolenza la prosecuzione delle attività, poter dire loro che l’impegno delle Istituzioni è invariato e che la lotta alla violenza contro le donne è ritenuta una priorità non solo dalle Associazioni.

Rimaniamo vigili, non abbasseremo la guardia finché tutto non sarà risolto, perché purtroppo il rischio di chiudere rimane dietro l'angolo e siamo ancora pronte a scendere in piazza, tutte insieme a Terni, Perugia ed in tutta la Regione Umbria per lottare ed ottenere la prosecuzione delle attività dei nostri Centri Antiviolenza.

Abbiamo più volte dovuto ribadire che non cerchiamo colpevoli e che tutti hanno lavorato ai progetti con impegno e la volontà di tenere aperti i Centri Antiviolenza. Oggi questo parziale aiuto dimostra l'impegno delle Istituzioni anche se non risolve la situazione. 

Noi continuiamo a cercare la soluzione per oggi oltre alla stabilità di un sistema che ancora si sviluppa intorno all'emergenzialità e alla precarietà. Vogliamo ricordare, oltre alla questione locale, che ancora oggi non é stato fatto il riparto nazionale dei fondi e l'incertezza in cui i Centri Antiviolenza di tutta Italia si trovano è totale e reca un grave danno a tutte e tutti. 

Non si cercano colpevoli, è vero, perché trovare colpevoli non ci interessa, non é rilevante quando si cerca di sopravvivere e di far sopravvivere oltre che un’attività e un sistema, un’idea. Quando quello per cui ti batti è il cambiamento culturale e sociale, quando sostenere e supportare le donne con i loro figli è una ragione di vita perché ogni donna può essere vittima di violenza di genere.

Perché il nostro scopo è portare cultura, impegno, condivisione e supporto. Perché siamo tutte attrici sullo stesso palcoscenico, insieme contro la violenza e la cultura patriarcale. Non interessano le colpe se c'è la volontà di cambiare e migliorare, perché non ci servono, sono inutili, ci interessa la soluzione.

Associazione Libera...Mente Donna ets 

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