Centrali biomasse/Smacchi (Pd): “Più coinvolti popolazioni e Comuni interessati"
PERUGIA – “La delicata questione riguardante la possibile installazione di impianti a biomasse o biogas nell'intero territorio regionale, non può essere affrontata in maniera superficiale o furbesca, scavalcando le legittime aspettative dei cittadini”. Lo afferma il consigliere regionale del Pd Andrea Smacchi ricordando di aver presentato a fine luglio una mozione sull'argomento, firmata anche dai colleghi Barberini e Galanello, per chiedere un impegno della Giunta a sospendere l'applicazione della sua recente delibera, la numero 494 del 7 maggio 2012, “che tanta avversione sta producendo nella popolazione”.
Con quella mozione, ricorda Smacchi, si invita l'esecutivo ad adottare una normativa regionale più chiara ed organica in grado di regolare l'intera materia, assicurando almeno tre aspetti: “gli eventuali impianti siano ecocompatibili ed in grado di contenere il consistente impatto che potrebbero produrre sul territorio; riconoscere e valorizzare il ruolo dei Comuni nella valutazione dell'opportunità di installare eventuali impianti; garantire, oltre all'ineludibile rispetto della correttezza delle procedure, anche adeguate fasi di partecipazione e pieno coinvolgimento delle popolazioni interessate al fine di valutare l'opportunità di realizzare progetti che incidono profondamente sul tessuto sociale, economico ed ambientale di intere comunità”.
Augurandosi che il testo della mozione arrivi presto in Aula, a Palazzo Cesaroni, e che “possa essere condiviso dalla maggior parte dei colleghi consiglieri, senza furbizie o scorciatoie”, Smacchi sottolinea l'esigenza di assicurare ai cittadini - su un tema così delicato e sentito - “chiarezza e trasparenza nei comportamenti e, di conseguenza, negli atti che si andranno ad adottare”. In questo contesto - conclude Smacchi - “esprimo apprezzamento nei confronti della scelta del sindaco e della giunta comunale di Fossato di Vico, a testimonianza del fatto che un confronto attento e partecipato, anche se a volte aspro, rappresenta l'unica strada che può condurre a scelte condivise, nell'interesse della comunità che si ha l'onore di rappresentare”.
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