PERUGIA - Dopo il parere sul gasdotto, arriva quello sulla centrale a carbone di Gualdo Cattaneo. L’assessore regionale all’ambiente sottolinea il “rispetto del nuovo piano per le emissioni nell’atmosfera”. Ma dall’Idv piovono critiche: “Quella centrale ha già inquinato per troppi anni”

A parlare è il capogroppo dipietrista Oliviero Dottorini, che oltre a dichiararsi insoddisfatto della risposta di Silvano Rometti nel corso del question time di Palazzo Cesaroni, ha sottolineato come “questo progetto va contro le deliberazioni del Consiglio regionale e contro il Piano energetico regionale”.

Dall’assessore socialista, invece, giunge fermezza per quanto riguarda il futuro dell’impianto, che “entro cinque anni -ha spiegato lo stesso Rometti- sarà investito di un nuovo piano di riconversione elaborato da Enel per adeguare la centrale ai nuovi standard e per riportarla all’interno di una nuova concezione energetica”.

Si parla di produzione di bioetanolo attraverso colture agricole e dell’utilizzo di lignina solo in via sperimentale. Il tutto nel quadro del rispetto delle emissioni inquinanti nell’atmosfera.

“In questo modo -ha spiegato ancora Rometti- ci è sembrato di cogliere un’opportunità, largamente condivisa dai Comuni. Anche il Consiglio provinciale ha votato all'unanimità questa ipotesi. È una sperimentazione, vedremo se è una strada giusta, lo verificheremo fra un anno. Se poi ci saranno idee migliori, che anche da questo Consiglio possono emergere, la Giunta sarà assolutamente e anche gli uffici della Giunta stanno valutando tutte le ipotesi sapendo che dovremo tenere conto”.

Ma Dottorini non ci sta e parla di “inganno per i cittadini” e di “pesanti conseguenze” in un’area cuore della produzione del Sagrantino e del Montefalco della dop dell'olio extravergine di oliva. Aggiungendo che “la stessa centrale è stata definita altamente inquinante anche dal ministro Calderoli”

 

 

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