Centrale biomasse Pian d’Assino: il Comitato Verde va alla battaglia finale
Nella conferenza di servizi convocata per la P.A.S. (Procedura Abilitativa Semplificata) che ha approvato il 7 agosto scorso l’impianto a biomasse, il Comune di Umbertide ha completamente ignorato la relazione intitolata “Progetto d’impianto di gassificazione alimentato con legno vergine da realizzarsi nel Comune di Umbertide (PG). Stima degl’impatti ambientali e sanitari dell’impianto” a firma del Chimico Ambientale, Dr.Federico Valerio, che si allega e che mette in evidenza i seguenti aspetti critici della centrale a biomasse di Pian d’Assino:
mobilità indotta: aumento del traffico pesante in aree abitate (494 automezzi, su base annuale); rumore; emissioni inquinanti dei motori; rischi di incidenti; (pp. 6-7 della relazione);
trattamento gas di sintesi (syngas): il progetto della GMP BIOENERGY non prevede successivi trattamenti di pulizia del syngas in assenza dei quali i fumi, più sporchi, produrranno composti volatili cancerogeni e mutageni, con loro possibile emissione diffusa nell’ambiente, nonché rifiuti liquidi pericolosi che dovranno essere trasportati (pp.8-10 della relazione);
motori endodermici: rumore continuo, anche in ore notturne, pur se attenuato da barriere insonorizzanti; inquinamento atmosferico per emissione dei gas di scarico dei motori; produzione rifiuti liquidi (p. 10 della relazione);
qualità dell’aria nel Comune di Umbertide: il Comune di Umbertide è stato inserito nella zona IT1001, con superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di ossidi di azoto. Nel 2009 è stato inserito nella zona di risanamento della qualità dell’aria col conseguente obbligo, ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 351/99, per Regioni e Province autonome, di adottare un piano o un programma di risanamento per il raggiungimento dei valori limite entro i tempi stabiliti (pp. 17-18 della relazione);
bilancio delle emissioni annuali dell’impianto in relazione al territorio del Comune di Umbertide: il peggioramento della qualità dell’aria nel territorio del Comune di Umbertide, determinato dall’entrata in funzione della centrale, sarà in aperto contrasto con il citato obbligo di risanamento in capo alle amministrazioni pubbliche (p. 22 della relazione).
Il Comitato Verde Pin d’Assino presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica, una denuncia alla Commissione europea ed un ricorso al TAR Umbria.
Nel corso della conferenza di servizi presso il Comune di Umbertide che ha approvato la centrale, il Comitato ha inviato delle osservazioni e una relazione dei quali il Comune di Umbertide e la Provincia di Perugia non hanno tenuto conto nonostante l’art.10 della legge n.241 del 1990 preveda che i soggetti intervenuti “hanno diritto … di presentare memorie scritte e documenti, che l'amministrazione ha l'obbligo di valutare ove siano pertinenti all'oggetto del procedimento”.
Tra le osservazioni disattese dal Comune di Umbertide ci sono quelle che si vanno a riassumere:
principio di precauzione: l’art.3-ter del D.Lgs. n.152 del 2006 detta il principio di precauzione e stabilisce che “la tutela dell'ambiente e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante una adeguata azione che sia informata ai principi della precauzione, dell'azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all'ambiente”.
Nella zona di Pian d’Assino è stato registrato un preoccupante aumento delle diagnosi di cancro e sono state riscontrate in diverse persone rare patologie cronico-degenerative a carico del sistema nervoso enterico (SNE), nonché sindromi allergiche conclamate: l’aumento del carico inquinante - in misura più o meno rilevante ma comunque innegabile - che deriverà dalla costruzione ed attivazione dell’impianto in esame non risulta compatibile né con il principio di precauzione che impone di considerare la preoccupante presenza delle suddette patologie, né con la già critica qualità dell’aria della zona (si veda la relazione del Dr.Valerio).
E’ inoltre nota e documentata la pericolosità degli impianti a biomasse-biogas per il rischio di incendi ed esplosioni: solo in Germania, si contano quasi cento incidenti dal 2010 ad oggi, mentre in Italia va ricordato che anche di recente (gennaio 2013) si è verificata l’esplosione in un impianto da 635 Kwe a Gozzolina di Castiglione delle Stiviere; a conferma della pericolosità, nella stessa Richiesta di Valutazione del Progetto per il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco la ditta dichiara che “è possibile classificare l’attività come: luogo di lavoro a rischio d’incendio MEDIO (non BASSO)”. Da aggiungere che nella zona sono presenti altre industrie che emettono sostanze in atmosfera quali la Lucy Plast s.p.a., la Gamet s.r.l., la ex Estereco, la IRCE s.p.a. e la Ubaldo Baldelli s.r.l.;
industrie insalubri: il Comune è obbligato a verificare la compatibilità del progetto con le norme sulle industrie insalubri, per le quali il Consiglio di Stato ha precisato che “Ai sensi dell'art. 216, t.u. 27 luglio 1934 n. 1265 la mera iscrizione di un'attività industriale nell'elenco delle industrie insalubri di prima classe comporta l'obbligo per il Comune di autorizzarne l'insediamento solo nelle campagne e comunque lontano dalle abitazioni, senza alcuna discrezionalità sul punto” (Consiglio di Stato, sez. IV, 5 marzo 2013, n.1345);
inquinamento dell’aria: come segnalato dalla relazione del chimico ambientale, Dr.Federico Valerio, il Comune di Umbertide è ricompreso nella zona IT1001 con superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di ossidi di azoto ed il conseguente obbligo di risanamento della qualità dell’aria per il raggiungimento dei valori limite (pp. 17-18 della relazione): un dato molto preoccupante per la zona, nella quale ci sono altri stabilimenti industriali e abitazioni, e per l’intero Comune di Umbertide del quale lo stesso Comune di Umbertide e la Provincia di Perugia non hanno tenuto conto;
cattivo odore: il cattivo odore sarà percepibile nella zona circostante dove già si trovano capannoni industriali ma anche abitazioni: pertanto è grave che la relazione al progetto non contenga alcuna “specifica analisi” per “individuare e mitigare il prodursi di emissioni odorigene” ma solo poche righe all’interno della relazione tecnica descrittiva per la domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera;
violazione della normativa europea sulla Valutazione di Impatto Ambientale: con la sentenza del 22 maggio 2013, n.93, la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso del Consiglio dei Ministri e dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Marche 26 marzo 2012, n. 3, nella parte in cui, nell’individuare i criteri per identificare i progetti da sottoporre a VIA regionale o provinciale ed a verifica di assoggettabilità regionale o provinciale, si tiene conto dei soli limiti dimensionali e non, in base all’Allegato III della Direttiva 2011/92/UE, dell’«inquinamento e disturbi ambientali», del «rischio di incidenti, per quanto riguarda, in particolare, le sostanze o le tecnologie utilizzate», della «capacità di carico dell’ambiente naturale». Alla violazione della normativa europea in materia di VIA si aggiunge quella in materia di VAS, visto che né il regolamento regionale n.7 del 2011, né la “Strategia regionale per la produzione di energia da fonti rinnovabili 2011-2013” sono state sottoposte a VAS come impone il diritto europeo e come hanno fatto altre regioni (vedi la Regione Veneto).
violazione delle norme sul procedimento amministrativo: l’art.6, comma 5, del D.Lgs. n.28 del 3 marzo 2011 prevede che la conferenza di servizi della P.A.S. si deve concludere con una “determinazione motivata”; al riguardo, sia il TAR Umbria (TAR Umbria, sez.I, 4 marzo 2009, n.71) che il Consiglio di Stato hanno stabilito che la conferenza di servizi trova il proprio senso nella partecipazione integrata di tutti i componenti necessari in tutte le fasi dei propri lavori, fino al provvedimento finale, di spettanza dell’amministrazione che ha indetto la conferenza e ne ha assunto la conduzione, alla quale è rimessa la responsabilità di rendere la decisione finale derivante dalla valutazione collegiale (Cons. Stato, sez. VI, 18 aprile 2011, n. 2378; Cons.Stato, sez.VI, 1 agosto 2012, n.4400);
in conclusione, il Comune di Umbertide è il solo responsabile della decisione finale assunta all’esito della conferenza di servizi: incombeva in capo alla medesima amministrazione comunale – ma non l’ha fatto - sia l’obbligo di valutare le memorie scritte inviate dal Comitato Verde Pian d’Assino ed il documento a firma del Dr.Federico Valerio, che quello di valutare direttamente l’attendibilità dei suddetti pareri e/o di richiedere all’ente competente i chiarimenti necessari prima di assumere una qualche decisione.
Per tutte le ragioni esposte, il Comitato Verde Pian d’Assino presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica, una denuncia alla Commissione europea ed un ricorso al TAR Umbria per bloccare la costruzione della centrale a biomasse.
Recent comments
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago