Saranno oltre cento i rappresentanti delle imprese associate ad Ance Umbria che parteciperanno all’iniziativa in programma a Roma lunedì 4 aprile alle ore 10.30 all’Hotel Parco dei Principi.

Aziende ed imprenditori del comparto delle opere stradali, civili e industriali si sono dati appuntamento per denunciare la gravissima situazione e avanzare equilibrate proposte al Governo.

Da tempo le imprese delle costruzioni hanno lanciato appelli inascoltati al Governo su una situazione che, già grave, è diventata insostenibile difronte a un aumento del costo delle materie prime e dei manufatti totalmente fuori controllo, a tal punto da mettere a rischio la realizzazione di migliaia di opere pubbliche e private.

L’eccezionale aumento dei costi di energia e materie prime (Acciaio +100%. Metano +400%. Carburanti +100%, conglomerati bituminosi +35%), la guerra in Ucraina, sovrapposta alla “coda” della pandemia, sta creando le condizioni per un disastro economico senza precedenti, che potrebbe vanificare del tutto il Pnrr e gettare il Paese in una crisi di dimensioni inimmaginabili.

“L’aumento incontrollato dei prezzi – sottolinea Albano Morelli Presidente di Ance Umbria che lunedì sarà a Roma - è stato, di fatto, gestito totalmente dalle aziende e dagli imprenditori che non riescono però più ad ammortizzare le perdite. La conseguenza è che tante imprese sono al limite. Gli interventi normativi che sono stati introdotti sono tardivi ed assolutamente insufficienti a fronte di uno scenario tragico in cui migliaia di imprese di costruzioni hanno sospeso l’attività e sono sull’orlo del fallimento, con danni economici ed occupazionali pesantissimi”.

La preoccupazione degli imprenditori è che il perdurare di questa situazione unita all’assenza di decisioni adeguate renda sostanzialmente irrealizzabile, per carenza di imprese, il Pnrr, cioè lo strumento attraverso cui l’Italia ha ottenuto 222 miliardi di euro finalizzati a rimettere in marcia il paese dopo la gravissima crisi pandemica.

“Riteniamo che occorra – conclude Morelli - un intervento immediato del Governo attraverso provvedimenti legislativi coraggiosi e lungimiranti, adeguati alla situazione, anche senza aumenti di spesa, che mettano il settore delle costruzioni nelle condizioni di superare la gravità del momento”.

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