(Avi News) – PERUGIA – “La figura del rifugiato è una figura nobile. Anche in Italia abbiamo avuto esperienze di questo tipo, ma purtroppo la crisi dei tempi moderni porta oggi a guardare con occhi sbagliati queste persone. Il rifugiato viene da situazioni drammatiche e scenari di guerra e quando fugge non lo fa per rubare qualcosa a qualcuno ma perché costretto a trovare un’alternativa di vita. Va perciò accolto nella maniera migliore possibile. Alla fine siamo tutti cittadini di un unico mondo”. Sono state queste le significative parole con cui Francesco De Rebotti, coordinatore della commissione immigrazione dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) Umbria, ha introdotto, venerdì 20 giugno, al cinema Melies di Perugia, l’iniziativa “Una storia dietro ogni numero. Ogni storia merita di essere ascoltata”.

Un evento organizzato da Regione e Anci Umbria per trattare, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, tematiche quali l’accoglienza e la tutela dei diritti dei richiedenti asilo.

A partecipare all’incontro sono stati Antonio Repucci, prefetto della Provincia di Perugia, Andrea Gambassi, vicario prefetto della Provincia di Terni, Federica Guazzini, docente dell’Università per stranieri di Perugia, Serena Martina del servizio centrale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, e Paolo Giulietti, vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve. Ha coordinato i lavori Alessandro Maria Vestrelli, dirigente del servizio programmazione e sviluppo della rete dei servizi sociali e integrazione socio-sanitaria della Regione Umbria.

“Il ruolo dell’Anci – ha aggiunto De Rebotti – è in questo caso fondamentale perché è il soggetto istituzionale che, racchiudendo tutti i Comuni, li coordina rispetto alle azioni di accoglienza. Abbiamo un’esperienza pluriennale e un sistema consolidato ed efficiente riconosciuto dagli utenti, dalle amministrazioni e dalle comunità che ospitano queste persone”. “L’Umbria – ha spiegato il prefetto Repucci – sta rispondendo nel migliore dei modi all’emergenza immigrazione di questi mesi. Nella sola provincia di Perugia abbiamo sistemato 197 rifugiati in quattro località. La gran parte sono concentrati a Perugia. Al di là di qualche episodio di malcontento in qualche piccola realtà, l’accoglienza è avvenuta nel migliore dei modi. Non posso che ringraziare il popolo umbro perché ha nel dna grandissima sensibilità verso l’altro”.

L’iniziativa, alla quale hanno partecipato numerosi rifugiati ospitati nel capoluogo umbro, è stata arricchita anche dalla proiezione del film-documentario inedito “Teatro rifugio” di Gabriele Anastasio e Danilo Cremonte, presenti entrambi alla visione. Un film che narra l’esperienza del laboratorio teatrale Human beings di cui Cremonte è direttore. “Il laboratorio – ha raccontato lo stesso Cremonte – nasce nel 1994 a Perugia, città che ha una grande storia di ospitalità e di scambio di culture. Inizialmente frequentato da studenti, Human beings si è evoluto fino ad accogliere stranieri che arrivavano in Italia in cerca di lavoro e, ultimamente, anche rifugiati. Nel film, sono queste stesse persone a raccontare la loro esperienza”.

 

Nicola Torrini

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