“La cedolare secca sugli affitti si traduce in meno tasse per i grandi proprietari immobiliari e nessun vantaggio per gli inquilini”. Questo sostiene l’assessore all’edilizia residenziale pubblica, esprimendo tutto il suo disaccordo con quanto affermato da Confedilizia umbra.

“La norma del decreto legislativo sul federalismo municipale che introduce l’imposta sostitutiva sui redditi di locazione, infatti, secondo l’Assessore, agevola i proprietari di immobili con redditi medio alti, che opteranno numerosi per questo nuovo canale libero, con il rischio di un ulteriore aumento dei canoni”.
La cedolare secca è calcolata in percentuale sul canone e sostituisce le altre tassazioni (l’addizionale comunale e regionale sull’irpef, oltre all’imposta di registro e di bollo), ma il vantaggio indubbiamente più significativo per i proprietari, è che non varia in base al reddito.

“E’ evidente che il maggior sostegno è a favore dei grandi proprietari, quelli che di alloggi da affittare ne hanno decine, e che dunque risparmieranno in modo considerevole.
Ed è inutile, continua l’assessore, che presentino la cedolare come misura contro il mercato nero. Ma chi ci assicura che pagare meno convincerà a pagare chi non paga per niente?
Il vero problema sono le ripercussioni sul piano sociale che saranno pesanti. Nulla di fatto in termini di sostegno agli affitti, e nulla agli inquilini anche sul fronte delle possibili detrazioni di quote dei canoni d’affitto sull’imponibile del reddito”.

”Situazioni di disagio in aumento un po’ ovunque, ed anche nella nostra regione. A fronte di tutto ciò, conclude l’Assessore regionale, ancora una volta dobbiamo denunciare un vuoto preoccupante: la mancanza di una politica di respiro che affronti il vero grande problema, ovvero la necessità di nuovi interventi nelle politiche abitative, di una politica a sostegno delle fasce deboli, affinché venga riconosciuto e garantito il diritto alla casa.
 

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