Cecchini a “Enologica 35”: ecco come l’Umbria del vino si innova e compete
“L’Umbria del vino ha un grande tessuto imprenditoriale che ha saputo innalzare la qualità delle produzioni ed esprime una crescente domanda di innovazione: un processo di crescita che la Regione continuerà a favorire e sostenere con le risorse e gli strumenti della nuova programmazione per il periodo 2014-2020”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, intervenuta oggi alla giornata inaugurale della trentacinquesima edizione di “Enologica”, la manifestazione organizzata dal Consorzio Tutela Vini di Montefalco e dal Comune di Montefalco che fino a domenica 21 settembre celebra il Sagrantino.
“Attorno alla ‘Docg’ del Sagrantino, eccellenza delle produzioni vinicole italiane, si è sviluppato – ha detto - un progetto di sviluppo e valorizzazione che ha tra i suoi punti di forza per la promozione e la commercializzazione sui mercati internazionali, oltre alla qualità e allo stretto legame con il territorio, l’innesto fra la tradizione secolare e l’innovazione con un forte lavoro di squadra portato avanti attraverso il Consorzio di Tutela”.
“È questa la strategia che segue la Regione – ha aggiunto l’assessore - per l’obiettivo comune di valorizzare le produzioni vitivinicole dell’Umbria. E la risposta dei produttori è stata elevata. Nel periodo di programmazione 2011-2014 con la misura investimenti dell’Ocm Vino sono stati finanziati investimenti nella cantine per un totale di circa 27,3 milioni di euro, per un totale di contributi ammissibili di circa 11 milioni di euro. Sono 57 – ha specificato - le domande presentate da cantine della zona della Docg Montefalco con un volume di investimenti ammesso di 12,8 milioni di euro e un contributo concesso di circa 5 milioni di euro, il 45 per cento del totale”.
L’assessore si è soffermata poi sulla misura della promozione sui mercati dei Paesi terzi dei vini umbri Docg, Doc e Igt: “sono stati finanziati dieci progetti regionali, con uno stanziamento di oltre 1 milione e 100mila euro. E il Consorzio Tutela Vini di Montefalco è stato l’unico che ha saputo cogliere le opportunità del bando, ottenendo così un contributo aggiuntivo del 20 per cento finanziato con fondi regionali per promuoversi sul mercato degli Stati Uniti”.
Per la programmazione 2014-2018 dell’Ocm, l’Umbria disporrà di un budget annuale di 6 milioni e 300mila euro “per continuare a sostenere l’innovazione e la competitività dei nostri vini, sui mercati europei ed extraeuropei, dando gambe anche al progetto speciale per il vino di cui ci siamo dotati”.
“L’innovazione – ha rilevato inoltre – sarà uno degli assi portanti anche del nuovo Programma di sviluppo rurale, in cui faremo tesoro dei successi ottenuti con la programmazione 2007-2013 così come dei limiti, visto che dei 20 milioni impegnati per la misura 124, ad oggi solo 3 milioni risultano spesi e rendicontati”.
“Vogliamo dare alle aziende risposte concrete con progetti realizzati in tempi ragionevoli: una prima scelta – ha detto l’assessore Cecchini - la Regione l’ha già fatta predisponendo un Programma che investe una importante quota di risorse, oltre 73 milioni di euro, nella Misura 16 ‘Cooperazione’. Un significativo sforzo economico che si accompagna a quello per la semplificazione – ha spiegato – poiché sosteniamo la costituzione di Gruppi operativi per l’innovazione, che coinvolgano anche centri di ricerca qualificati e partner industriali, e le aggregazioni tra le imprese agricole ed agroalimentari per attuare progetti pilota e l’innovazione di prodotto, processo o organizzativa”.
“L’impegno della Regione non garantisce da solo l’innovazione – ha rilevato – È un motore che deve poter contare sulla capacità dei beneficiari, imprese e mondo della ricerca, di mettere in campo progetti che siano capaci di dare risposte di lungo respiro, a partire da un’accurata e seria progettazione. Con il nuovo Programma di sviluppo rurale intendiamo perciò sfruttare al meglio la possibilità di riorganizzare una rete di servizi, anche pubblici, di assistenza alle imprese che l’Europa in passato ci ha costretti a smantellare”.
“Non pensiamo certo di ricreare apparati ridondanti di cui non si ha nostalgia – ha spiegato - ma piuttosto sfruttare i saperi e le competenze diffuse. Dobbiamo essere pronti per affrontare le nuove sfide, soprattutto in tema d’innovazione e sostenibilità. L’esperienza di successo di Montefalco, con la forte sinergia tra le istituzioni e le imprese vitivinicole, la cooperazione tra produttori – ha concluso - ci è di esempio e sprone per raggiungere nuovi traguardi nella valorizzazione di un prodotto simbolo dell’Umbria, per la crescita dell’intera economia regionale”.
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