Il cavallo come terapeuta: ad Assisi sport equestri tra inclusione e disabilità
In concomitanza con il G7 iniziativa di approfondimento di Fise Umbria - Sono intervenuti medici, professori, tecnici e atleti che hanno raccontato la loro esperienza
(AVInews) – Assisi, 15 ott. – “Lo sport insegna i valori della lealtà e della correttezza; il cavallo insegna i valori della generosità, della fiducia e dell’altruismo. Gli sport equestri, perciò, non possono non dare il loro contributo in questo meraviglioso mondo della disabilità. Il cavallo è un grandissimo terapeuta e dimostra sempre più le sue doti in questo ambito. Tanti complimenti a tutti gli operatori che attraverso il cavallo riescono a dare benefici ai ragazzi che ne hanno bisogno”. Così il presidente nazionale della Federazione italiana sport equestri (Fise), Marco Di Paola, intervenuto martedì 15 ottobre ad Assisi, alla Renuta San Masseo, al convegno ‘Sport equestri: disabilità e inclusione’ organizzato dalla Fise Umbria nel contesto del vertice G7 Inclusione e Disabilità. Un momento di riflessione e approfondimento con esperti di livello nazionale, sull’importante ruolo svolto dall’equitazione e dal cavallo in questo ambito. Sono infatti intervenuti, Franco Mutinelli, direttore del Centro di referenza nazionale per gli Interventi assistiti con gli animali dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, Moira Sannipoli, docente di pedagogia speciale dell’Università degli studi di Perugia, Antonella Piccotti, docente di attività motorie preventive e adattate dell’ateneo perugino, gli psichiatri e psicoterapeuti Stefano Seripa e Stefania Cerino. Hanno portato i loro saluti, oltre a Di Paola, la presidente della Fise Umbria, Mirella Bianconi, e il presidente del Coni Umbria, Domenico Ignozza. Tra il pubblico, insieme a tanti studenti, anche tecnici (Linda Vanni, Francesca Gentile, Alessandro Pavoni e Michele Della Pace), driver (Clemente Forni e Andrea Schulz) e atleti (Letizia Minuti, Viola Benedetti, Martina Panizza, Laura Paglicci Reattelli, Davide Venanzoni e Gregorio Viti) che hanno portato la loro esperienza. I lavori sono stati coordinati da Nico Belloni.
“Abbiamo molto a cuore questi temi – ha ricordato Bianconi –. Dopo la Mostra nazionale del cavallo di Città di Castello, dedicata appunto all’inclusione e alla disabilità, in cui vi abbiamo organizzato anche lo specifico evento dal Paradriving Tour, torniamo ad affrontare questi argomenti nella città della pace per dare il nostro contributo a 360 gradi. E il cavallo è il nostro amato compagno di viaggio in queste attività che svolgiamo da anni, riuscendo a dare grande giovamento ai ragazzi che ci lavorano insieme, sia che abbiano disabilità fisiche che mentali”.
Tra i tanti esempi portati durante la giornata, tra attività svolte negli anni ed esperienze personali, anche quello di Laura Paglicci Reattelli, paradriver e atleta di paradressage: “Io venivo dal salto ostacoli e poi è giunta improvvisamente la disabilità che mi impediva di proseguire. Ho scoperto quindi il mondo paralimpico, che non conoscevo pur essendo medico, mi sono iscritta come tale e mi sono stati concessi degli aiuti compensatori grazie ai quali posso anche competere alla pari, con la stessa intensità, insieme agli atleti normodotati. Ciò mi consente una totale inclusione e parità con gli altri competitor. Per quanto riguarda la riabilitazione equestre, posso dire che è una riabilitazione a tutti gli effetti, ma ha in più una componente emotiva e psicologica molto più efficace”.
Nel pomeriggio è stato possibile assistere a dimostrazioni pratiche con i cavalli.
Nicola Torrini
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