Castiglione del Lago/ Le ragioni di Trasimeno srl sul "Centro di compostaggio"
CASTIGLIONE DEL LAGO - Trasimeno s.r.l. vuole fare chiarezza sulle polemiche inerenti l'ammodernamento dell'impianto di produzione di fertilizzanti per agricoltura biologica, meglio conosciuto come "centro di compostaggio", situato in località Lacaioli.
Trasimeno s.r.l. svolge la propria attività di produzione nel sito dal 1969 in un’area a vocazione agro-industriale fronteggiata da un’area a destinazione artigianale e produttiva sulla quale solo successivamente si è sviluppato a vario titolo un nucleo “residenziale”: dal 1990 si occupa della produzione di fertilizzanti organici da materiali di scarto, partendo da prodotti di origine naturale o comunque senza sintesi chimica, destinati all'agricoltura biologica. L'attività occupa attualmente 13 unità lavorative e con la realizzazione del progetto di miglioramento tecnologico ci sarà un significativo incremento occupazionale.
L'Azienda, consapevole di dovere rendere sempre maggiormente compatibile a livello ambientale l'attività con il territorio, che negli ultimi anni ha visto una notevole antropizzazione, senza nessun obbligo normativo nel Febbraio 2013 ha deciso di predisporre la progettazione del "miglioramento tecnologico della sezione compostaggio nell'impianto di produzione di fertilizzanti biologici". Il progetto prevede la sostituzione della maturazione naturale all'aperto (processo attuale) con una maturazione del compost standardizzata in ambiente totalmente chiuso, come previsto dalle B.A.T. (Best Available Technologies, le migliori tecnologie disponibili) con captazione di tutta l’aria e trattamento efficace prima della emissione. Inoltre nel progetto presentato e approvato è prevista una generale sistemazione dell’area attraverso interventi di piantumazione e sistemazione del verde e realizzazione di stagni a tutela della fauna autoctona, creando una schermatura naturale su tutti i fronti, sia su quello stradale che su quello lacustre in prossimità della pista ciclabile in progetto, che andrà a migliorare notevolmente l’impatto anche visivo con l’ambiente circostante. Al previsto aumento di materiale in ingresso si contrapporrà una diminuzione di quello già trasformato che attualmente l’azienda sta acquistando da fuori regione: l’incremento di materiali e mezzi in transito sarà pertanto davvero limitato. Il progetto ha già superato con pronuncia favorevole la verifica VIA nel 2013 e ottenuto l'autorizzazione all'esercizio nel 2014.
Trasimeno s.r.l. vuole sottolineare che tutte le iniziative che ostacolano e rallentano la realizzazione del progetto, vanno nella direzione opposta rispetto agli obiettivi del neonato "comitato". La politica del “Not In My BackYard” (non nel mio cortile) non solo non risolve i problemi, ma ha un impatto rilevante sia in termini economici che ambientali, poiché la delocalizzazione dei materiali organici prodotti dai cittadini, comporta movimentazioni maggiori, trasporti e costi che ricadono a pioggia sugli utenti, non consentendo la valorizzazione dei rifiuti come avviene da anni in altri paesi europei, con ottimi risultati economici e ambientali.
L’investimento è molto importante per Trasimeno srl perché comporterà anche l’ammodernamento delle strutture esistenti. l'Azienda coglie l'occasione per annunciare la disponibilità a confrontarsi con imprenditori interessati a questo settore che vogliono produrre un buon "ammendante organico" tanto utile nella produzione di fertilizzanti biologici.
È bene fugare ogni dubbio sulla natura dell'attività in essere ed in progetto, che è quella di produzione di fertilizzanti organici recuperando matrici differenziate prodotte localmente e assolutamente non di discarica di rifiuti. Trasimeno s.r.l. comunica che l'attività in progetto non comporterà nessuno scarico di acque reflue industriali in corpi idrici superficiali ne tantomeno nei terreni circostanti, dando piena disponibilità ad avviare con tutte le istituzioni e la cittadinanza un percorso trasparente: il passaggio anche a "certificazioni volontarie", ambientali, di prodotto o di processo (EMAS o altri) corrisponde alla volontà aziendale di valorizzare il prodotto e l'immagine del produttore.
In estrema sintesi l'ammodernamento previsto ridurrà notevolmente il cattivo odore, la produzione di polveri durante la lavorazione e migliorerà sensibilmente l'impatto visivo dell'impianto, offrendo nuove opportunità di lavoro sia diretto che indotto.
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