CASTIGLIONE DEL LAGO - “NO AL BIOGAS VICINO ALLE STORICHE TORRI BECCATI QUESTO E BECCATI QUEST’ALTRO” questo il titolo dell’incontro pubblico che si svolgerà venerdì 10 maggio 2013 ore 20.30 a Villastrada, presso la Sala del Club Sportivo (Via Partigiani 59, Castiglione del Lago), organizzato dall’Associazione per la tutela e la difesa ambientale delle Coste.

L’incontro, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni contro la realizzazione di un impianto biogas in località Pomelato – Villastrada, vedrà la partecipazione di importanti nomi del settore ambientale: Giovanni Vantaggi, medico dell’ambiente ISDE - Italia;Roberto Pellegrino, Biologo Ambientalista; l’avvocato Urbano Barelli, che spiegheranno quali sono le problematiche derivanti da un impianto del genere.
A scendere in campo in questa battaglia, oltre all’associazione organizzatrice dell’incontro, anche ilCoordinamento Nazionale Terre Nostre, Coordinamento Umbro Terre Nostre e Coordinamento Regionale Energie Rinnovabili.

 

L’associazione tiene a sottolineare che il sito scelto per la realizzazione di questo impianto non ha assolutamente le caratteristiche idonee ad ospitarlo. Un “NO” convinto e gridato ad alta voce quello si sta innalzando. “No perché – fa sapere l’associazione – un impianto a biogas produrrebbe danni gravissimi all’ecosistema di un luogo considerato un paradiso naturale, prima riserva di caccia italiana creata dai Marchesi Piccioni nel 1920, e negli anni ’90 trasformato in una delle più grandi case-vacanza d’Italia, nota anche per le numerose specie animali che vivono al suo interno.

L’impianto, sorgerebbe in un area ad alto rischio, come si è visto durante l’alluvione del 12 novembre scorso in cui il torrente Tresa è esondato, con conseguente inquinamento delle falde acquifere. 
Nelle vicinanze – sottolinea l’associazione - non ci sono né allevamenti di bestiame né ettari di terreno sufficienti a coltivare il mais necessari ad alimentare l’impianto. Questo costringerebbe ad un rifornimento esterno con un continuo andirivieni di camion e conseguente aumento dell’impatto ambientale. Il digestato, cioè lo scarto del processo di trasformazione in energia, che è ben il 60% del materiale immesso nell’impianto, verrebbe quasi sicuramente riversato in tutti i campi della zona, con soprattutto in estate odori nauseabondi. Da non sottovalutare inoltre, la minima distanza del sito scelto con gli insediamenti archeologici di Chiusi, dalle Torri “Beccati” e dal “Sentiero della bonifica”, sessanta chilometri di percorso ciclabile che collega Chiusi ad Arezzo. Una minaccia anche per il turismo locale e quindi anche per tutte le strutture ricettive ed enogastronomiche presenti in zona”. 

Queste motivazioni, altrettanti dati scientifici, studi ambientalisti e possibili conseguenze per la salute di uomini e animali, verranno esposti venerdì sera durante l’incontro pubblico con i cittadini, al quale l’Associazione per la tutela e la difesa ambientale delle Coste, invita a partecipare numerosi.

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