di Nicola Bossi

 FOLIGNO - Nessuno parla. I vip figuriamoci. Ma i centralini, inviti al bar e persino sms e mail si susseguono. I centralini trillano. "Io non ho detto niente...": dicono - "Non ti preoccupare parliamo del clima....": rilanciano i cronisti. C'è talmente fermento, rabbia e lotte politiche che non c'è paragone con le primarie delle ultime regionali. La bomba d'altronde è stata fatta esplodere questa mattina: trasferimento della Rosignoli, vertici dell'Asl 3 di Foligno al centro della bufera su Sanitopoli da più di un anno e colpevole, secondo la Giunta, di non aver collaborato con la stessa mettendo a disposizione carte e altro per far capire lo stato delle cose ( e dell'inchiesta). 

Perugia è lontana da Foligno oggi più che mai. Sul fronte sanitario locale, i soliti bene informati, parlano di primarie, medici, infermieri e boiardi che si rammaricano per la decisione direttamente con Rosignoli e famiglia. Tutti? Difficile pensarlo. In molti? Forse. Sms come se nevicasse dicono alcuni. La Rosignoli tace ma ai suoi dice di essere incredula. Si giustifica persino: ci sono tutte le potenzialità addirittura per non andare neanche al processo (non luogo a procedere in sede di Gup). E parla, sempre secondo terzi, anche della famosa intervista: uno sfogo, altro che sfida, dopo un anno di riflettori terribili. Poi il resto è noia e innocenza da dimostrare.

C'è il fronte che una volta - ma ancora oggi - ha guidato l'Umbria senza dimenticare di provenire dal centro del mondo. Le voci dicono: il trasferimento se si doveva fare bisogna farlo 10 mesi fa e non ora....è il prezzo pagato dal Presidente Marini ai manettari Idv...vogliono fare guerra a Foligno per un nuovo riequilibrio territoriale....vogliono cancellare dieci anni di grande governo umbro. Oramai però non si torna più indietro. Si parla anche di alcuni articoli che hanno fatto infuriare il palazzo: ma quali messaggi in codice, la Lorenzetti quando vorrà fare una intervista la fara autografa e dirà quello che vuole. 

 

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