Il caso del medico perugino e le esenzioni dal vaccino Covid
«Con grande preoccupazione leggiamo l’intervista pubblicata su “La Nuova Bussola Quotidiana” di una dottoressa perugina che, per aver semplicemente svolto il proprio lavoro esentando dal vaccino alcune persone a seguito di particolari condizioni cliniche, ha subito ispezioni da parte dei NAS e si ritrova ora con un procedimento aperto a suo carico per falso ideologico. Nel rispetto del lavoro della Procura della Repubblica chiediamo che venga rispettato il diritto e dovere dei medici di esercitare la professione secondo scienza e coscienza, nel pieno rispetto della loro autonomia professionale e competenza scientifica. Chiediamo, altresì, chiarimenti sull’ispezione avvenuta nello studio della dottoressa che riferisce di non aver letto alcun mandato e sul sequestro dei fascicoli sanitari dei pazienti a tutela della loro privacy». E’ questo l’appello lanciato dal coordinatore umbro del Popolo della Famiglia, Saimir Zmali, sulla vicenda della dottoressa umbra indagata per falso ideologico, come ha riferito alla stampa, a seguito di alcune esenzioni al vaccino per il covid19 rilasciate ai suoi pazienti.
«Capiamo la necessità di garantire il rispetto della legge in materia di green-pass e di norme vaccinali, ma ci auguriamo – conclude Zmali – che la dottoressa possa tornare a lavorare in tranquillità e che si faccia chiarezza sulle modalità e sulle ragioni per cui le è stata inviata un’ispezione».
Saimir Zmali – Coordinatore regionale PdF Umbria
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