PERUGIA - Una proposta di "buon senso" è stata definita quella ideata dalla Lega, e siglata da tutti i consiglieri del partito, per la modifica della legge regionale sull'edilizia residenziale e sociale perché va incontro "ai territori, ai sindaci, agli ultimi, anziani, famiglie fragili e monoparentali in difficoltà, categorie sociali più deboli".

A sottolinearlo in una conferenza stampa, a Perugia, il gruppo consiliare della Lega nell'Assemblea legislativa dell'Umbria, secondo la quale la proposta "non discrimina nessuno ma garantisce a tutti le stesse possibilità e premia chi merita", con l'obiettivo di "efficientare e razionalizzare il sistema degli alloggi popolari".
L’atto ha come primi firmatari il capogruppo della Lega Stefano Pastorelli e la vicepresidente dell'Assemblea legislativa Paola Fioroni che ha parlato di tre filoni guida, ovvero quelli che vogliono mettere attenzione "ai reali bisogni dei territori, alle fasce più deboli dei cittadini umbri e all'equità sociale".
In ottica di "avvicinamento" alle esigenze del territorio, maggiore discrezionalità viene data ai sindaci (il punteggio passa da 4 a 6). Parte di alloggi popolari viene assegnata alle forze dell'ordine (10%), anche come "deterrente contro la criminalità", alle famiglie giovani (8%) e ai nuclei familiari monoparentali con uno o più figli a carico (8%).

Pastorelli ha poi evidenziato che ci sono "tanti mini appartamenti non assegnati dall’Ater" e per questo motivo con questa proposta "si pensa di assegnarli andando incontro alle famiglie separate", visto che oggi molti papà separati sono considerati "i nuovi poveri".
Nella proposta di legge è prevista anche l'assegnazione di alloggi che non sono al momento nella disponibilità perché hanno bisogno di manutenzione. In questo caso - è stato spiegato - agli utenti che se ne possono occupare verranno scomputati dal canone di affitto i lavori effettuati.

 

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