(AVInews) – Cascia, 20 ago. – Tra i tanti problemi che si porta dietro un evento sismico c’è anche quello del rischio spopolamento per quei piccoli e isolati paesi di montagna che ne vengono colpiti. Proprio per questo un particolare significato lo ha assunto quest’anno il Palio delle frazioni di Cascia andato in scena domenica 19 agosto. La sfida culinaria, giunta alla 15esima edizione, si è, infatti, svolta in piazzale San Francesco all’insegna della speranza e dell’assoluta volontà di andare avanti nonostante le difficoltà.

Le frazioni in gara e i vincitori. A parteciparvi sono state cinque frazioni, Roccaporena con la bruschetta alla roccana, Colmotino con pasta e ceci alla carmutinese, Avendita con la polenta arepassata, Manigi con una fantasia di ricotta salata e Maltignano con la crema de nonna. Sommando il giudizio della giuria a quello popolare, il piatto che ha ottenuto il maggior numero di preferenze è stato la polenta arepassata avenditana, preparata con farina di mais, guanciale, salsiccia, funghi misti, uova e pan grattato. Il riconoscimento per l’allestimento del tavolo è andato, invece, a Roccaporena.

“Resilienza”. “Quando si parla di terremoto – ha commentato Corrado Emili della ‘squadra’ di Avendita – un termine molto in voga è resilienza, la capacità cioè di superare le difficoltà riuscendo, anche nell’evento catastrofico, a cogliere gli aspetti positivi. Questa manifestazione è un modo per stare insieme, rimanere ancorati alle tradizioni e cercare di mettersi alle spalle tutto ciò che di negativo c’è stato. Siamo molto felici di questa vittoria ottenuta con un piatto tipico della tradizione: quando veniva fatta la polenta e ne avanzava un po’, non si buttava ma veniva riproposta il giorno successivo friggendola”.

Le parole del sindaco. “Mi fa molto piacere – ha affermato il sindaco di Cascia Mario De Carolis – vedere tante persone in piazza questa sera in un momento difficile anche per le frazioni. L’anno scorso gran parte degli oriundi del territorio di Cascia, che tornavano per l’estate, non sono venuti, mentre quest’anno piano piano stanno tornando. Il Palio serve anche per rilanciare i piccoli paesi, oltre che il capoluogo. Inoltre, i piatti antichi che vengono proposti hanno anche un’attualità importante: prodotti della tradizione contadina come la roveja, la ricotta, il farro, che per alcuni anni erano stati un po’ dimenticati, adesso stanno ritornando in auge e possono anche offrire uno sbocco lavorativo e imprenditoriale ai nostri giovani, così che possano restare nella loro terra”.

Nicola Torrini

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