Dopo 15 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 7 aprile diventa operativa la norma del decreto legislativo sul federalismo municipale che introduce l'imposta sostitutiva sui redditi da locazione, le cui modalità di attuazione saranno definite da da un provvedimento che il Direttore dell'Agenzia delle Entrate dovrebbe emanare entro 90 giorni dall'entrata in vigore del decreto attuativo, ma che sembra essere stato già definito per rendere effettiva la possibilità di scelta per la nuova tassazione fin dall'entrata in vigore del decreto.

Al di là degli adempimenti il provvedimento si conferma a favore esclusivamente per i proprietari più ricchi e di sicuro non produrrà una diminuzione dei canoni tale da calmierare un mercato oggi insostenibile per un numero sempre crescente di famiglie.

Un provvedimento che a fronte di un crescente disagio abitativo, della difficoltà per le famiglie a sostenere le spese per l’abitazione e di drammatiche situazioni di emergenza (negli ultimi 5 anni sono stati emessi 250.000 provvedimenti di sfratto, circa 200.000 per morosità, 125.000 sono state le esecuzioni di provvedimenti emessi anche in periodi precedenti, 100.000 per morosità: si stima che circa 150.000 provvedimenti già emessi potrebbero essere eseguiti nel prossimo periodo, ai quali potrebbero aggiungersi altri 150.000 che, seguendo il trend dell'ultimo periodo, saranno emessi nel prossimo triennio) non ha contropartite in termini sociali e non affronta il vero problema legato alla necessità di nuovi interventi nelle politiche abitative del nostro Paese.

Peraltro, dopo aver assistito al taglio pesantissimo del Fondo di sostegno all’affitto (dai 143 milioni per l’anno 2010 si passerà a 33 milioni di euro per ciascuno dei prossimi due anni, alla cifra simbolica di 14 milioni di euro nel 2013), strumento indispensabile, seppure di entità troppo esigua, per le fasce più deboli della popolazione, si assiste ora ad un “regalo” ai proprietari più facoltosi con una perdita immediata di gettito che supera 1 miliardo di euro.

Rimane forte la critica del sindacato all’imposta sostitutiva sulle locazioni, sbagliata e iniqua: a trarre vantaggio dal nuovo regime saranno, infatti, soprattutto i proprietari di immobili con redditi più alti, con l'effetto che il venir meno dei vantaggi fiscali fa cadere l'unico incentivo per i proprietari a scegliere la strada del canone concordato. La conseguenza sarà un'inevitabile innalzamento del livello già insostenibile dei canoni vista la maggior convenienza fiscale nell'optare per il canale libero.

Il dato sociale è inequivocabile: il provvedimento colpisce le fasce di reddito medio basse sia dei proprietari che degli inquilini colpendo, di conseguenza, lavoratori e pensionati.

Fonte: controlacrisi.org

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