Barbara Isidori

Ha poco o niente bisogno di presentazioni il nuovo Direttore Generale del Perugia. Luigi Agnolin, arbitro internazionale di calcio, è salito sul carrozzone del Grifo. Viso solare, linguaggio fluido, eloquio schietto e occhi che guardano e scrutano tutto. Persona dotata di carisma, personalità, acuta intelligenza e soprattutto di idee chiare su come lavorare al meglio in questa nuova avventura perugina. “Ho parlato con i dirigenti e ci siamo intesi su molte cose cercando un unico obiettivo. Fra crescere il Perugia per riportarlo in palcoscenici che gli sono più congeniali”.

Una missione nata da un incontro quasi casuale. “Il mio arrivo a Perugia è stato frutto quasi del caso. Grazie ad un’amicizia comune sono entrato in contatto con un dirigente del Perugia che mi ha fatto la proposta. Ho chiesto se sul mio nome c’era unità di vedute da parte di tutti e quando mi è stato risposto di si ho accettato. Quando c’è la fiducia reciproca si può lavorare bene e nel nostro caso ce n’è molta. Abbiamo una grande uniformità di vedute e con mia grande soddisfazione ho preso parte a questo progetto” ha continuato il neo dg.

Un uomo della sua levatura calcistica avrà sicuramente avuto offerte da squadre impegnate in categorie superiori ma Agnolin ha scelto i colori biancorossi. “Innanzitutto ritengo che sia molto stimolante poter lavorare in una Lega in cui le squadre lottano per obiettivi importanti. Quelli di crescere e provare a fare le cose in una certa maniera” ha commentato “E poi la società vuole crescere. L’ho capito parlando con Damaschi, un uomo che arriva dai Dilettanti ma cha ha tutta l’intenzione di fare il salto di qualità e che ha avuto il grande merito di vedere la sua squadra essere, dopo una sola stagione, essere riammessa tra i professionisti”.

Insomma al Perugia neanche Agnolin poteva dire di no. “Sarebbe stato da irresponsabili dire no ad una proposta come questa. Perugia è una città splendida, una squadra che ha un blasone e una storia calcistica importante”. E di cui anche Agnolin fa parte. “Purtroppo sono anziano e faccio parte anche di queste pagine di storia” scherza “Mi ricordo una partita in particolare, quella del 21 marzo 1979 Perugia-Milan. Uno scontro epico per tutte e due perché entrambe volevamo misurare le proprie velleità in campionato”.

Venendo all’attualità il ruolo di Agnolin non sarà semplice e ricoprirà diversi ambiti. “I mie compiti saranno un po’ a tutto tondo. Mi occuperò di questioni organizzative, di settore giovanile e in ogni ambito in cui mi sarà richiesto mettendo regole per tutti” ha detto ancora “La società sta già facendo tanto per sistemare diverse questioni tra cui lo stadio che sarà dotato di un nuovo campo sintetico, nuovi spogliatoi ecc..Posso dire che per gennaio stiamo rimettendo in piedi il vecchio “Trofeo Curi” dedicato agli allievi a cui prenderanno parte squadre italiane ed internazionali”.

Non solo compiti legati all’organizzazione e gestione della società. Agnolin dovrà anche guardare a quello che succede in campo. “Ho visto il Perugia all’opera per un solo tempo nella seconda gara eliminatoria di Coppa Italia e per 70 minuti nella partita di ieri. Troppo poco per giudicare e capire. La Lega Pro è un campionato lungo e difficile e di certo non sarà una passeggiata per nessuno” ha detto Agnolin.

Da ieri è a tutti gli effetti un nuovo componente dello staff perugino al quale si è legato con un contratto annuale. Quale sarà la cosa che farà per prima da neo direttore generale? “Aver conosciuto la stampa è stata la prima, poi vedremo!!! Per quanto riguarda il mio contratto abbiamo scelto consensualmente di farlo per una stagione. Dobbiamo conoscerci prima e verificare di volta in volta il nostro lavoro” ha concluso.
 

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