Barbara Isidori

 

In 5 giorni il Grifo ha fatto tutto. E forse anche di più di quello che doveva fare. Chiudere i conti con il campionato tornando tra i professionisti e conquistare l’ambitissima Coppa Italia. Due partite fantastiche in cui i biancorossi hanno saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo, entusiasmando e dimostrando di essere la squadra più forte di tutti. Più forte in campionato e più forte delle 167 squadre che hanno preso parte alla competizione di Coppa. Due gol di Alessandro Corallo hanno messo la parola fine a questa difficile stagione. Domenica contro il Castel Rigone la sua rete ha riportato il Perugia in alto. Con lui e un suo gol era cominciato tutto a San Sepolcro nella prima giornata di campionato e allo stesso modo con lui è finito tutto. Ieri ancora una sua rete ha portato la Coppa a Perugia. Un successo che lo ripaga di un anno, quello scorso, difficile e pieno di sofferenza. Lui è rinato con il Grifo e il Grifo è rinato con lui.

Dal nulla che c’era a giugno a un finale di stagione come questo. Un'emozione fortissima per tutti. Forse addirittura da far venire le lacrime agli occhi ripensando a questi mesi così intensi e pieni di sensazioni rimaste sulla pelle, di brividi corsi sulla schiena nei momenti belli e in quelli meno belli.
Insomma gli obiettivi sono stati raggiunti. E con un merito immenso. Merito di una squadra che ha saputo unirsi, compattarsi, fare della forza del gruppo il proprio marchio di fabbrica. E già questo non era facile. Mettere insieme tante teste, giocatori professionisti arrivati da categorie superiori con giovani leve era un compito arduo e complicato. E invece tutti hanno saputo mettere da parte le proprie velleità e mettersi a completa disposizione della causa biancorossa. Accettando le scelte del tecnico di accomodarsi in panchina e alle volte addirittura in tribuna senza astio e senza nessun rimbrotto. Lottando tutti dalla stessa parte, aiutandosi nelle tante difficoltà che questa stagione finita così magicamente ha messo davanti alla truppa dei grifoni. Ragazzi che hanno saputo combattere contro gli avversari, le critiche rispondendo sul campo con le armi che avevano in tasca. Andando avanti a testa alta, sospinti dal calore dei tifosi che questa stagione hanno risposto come non mai.
 

Merito del tecnico Pierfrancesco Battistini, spesso criticato per le sue scelte tecniche non sempre gradite al pubblico ma che invece si sono rivelate azzeccate. Non solo. Perché forse il far sentire tutti protagonisti di un progetto era la parte più difficile del suo lavoro. E in questo è riuscito perfettamente. Reggere la tensione di una piazza come Perugia per lui che arrivava dal calcio dilettantistico è stato un peso enorme ma anche sotto questo profilo Battistini può essere promosso a pieni voti. Trasmissioni a non finire, giornali, siti internet, interviste quasi giornaliere. Non era semplice confrontarsi con tante opinioni e idee diverse e andare comunque dritti per la propria strada. Ed invece Battistini ha portato avanti la propria squadra in questa fantastica cavalcata in serie D facendo quadrato con i suoi che sempre lo hanno seguito.


E a tirare le fila di questa splendida storia c’è stato sempre il presidentissimo Roberto Damaschi e tutta la società al gran completo. Quando è arrivato durante l’estate c’era il deserto. Il nulla. E da quel nulla ha tirato fuori senza fare troppi voli pindarici una squadra per vincere, una società seria e motivata. Finalmente un uomo realista, con i piedi ben piantati per terra, deciso e appassionato dei colori biancorossi. Un presidente che ha messo il cuore per la causa del Grifo senza mai lesinare energie mentali ed economiche. C’è sempre stato nelle difficoltà, nei momenti più felici, nelle sconfitte, nelle vittorie. Criticando quando le cose non andavano bene senza risparmiare rimproveri e arrabbiature, proteggendo i suoi  dall'eccessiva negatività, spronandoli a dare di più perchè lui ha sempre dichiarato che volevo vincere. Con la sua schiettezza e quell’ autentica genuinità di chi insegue una passione ha saputo essere quel rinnovamento di cui il Perugia calcio aveva incredibilmente bisogno. Una figura di riferimento importante per tutti. Per la sua squadra e per i tifosi che in lui hanno subito riconosciuto quel presidente-amico che da sempre avevano immaginato alla guida della squadra del cuore. Con lui una società sempre presente. Il vice presidente Giuseppe Rossi, il vulcanico socio Fedeli che ha rappresentato il pungolo continuo del Grifo, il ds Arcipreti che in tutta fretta ha saputo costruire dal niente una squadra capace di raggiungere risultati inaspettati.

Una menzione a parte spetta ai tifosi biancorossi. Hanno capito subito che solo con loro il Grifo sarebbe potuto tornare a volare e mai,e va sottolineato mai, sono mancati ad un appuntamento. Sono stati la forza in più, il valore aggiunto che ha sospinto una squadra oltre mille difficoltà.
Quello di ieri è stato l’epilogo più bello che questa meravigliosa storia potesse avere. Alzare la Coppa Italia al cielo che si è colorato di biancorosso. Ed è stata la vittoria di tutti. La vittoria di tutto il Grifo.
 

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