Barbara Isidori

 

Litigi con Damaschi, persone di sue fiducia portate a Perugia, interessi oltre il calcio. Di questo e molto altro si è parlato riferendosi al nuovo socio del club biancorosso Gianni Moneti. Oggi l’imprenditore invece ha voluto fare chiarezza su alcuni punti e spigare che se è arrivato al Grifo è stato solo per passione. “Questa a Perugia è la mia prima esperienza nel calcio professionistico. Lo scorso anno sono stato all’Orvietana ma non è di certo la stessa cosa” ha detto Moneti “Perugia è una piazza molto ambita e sono davvero felice di farne parte”.

Molti che si sono avvicinati al Grifo spesso lo hanno fatto per fini diversi da quelli calcistici. “Io ci tengo a chiarire che non ho interessi commerciali a Perugia. Gestisco 50/60 supermercati che non intendo portare anche in Umbria. La mia ambizione è solo quella di fare bene e chissà riportare la squadra in alto” ha continuato “Per me il calcio è solo un hobby, costoso, ma resta una passione e basta. La mia passione sono i settori giovanili e vorrei che quello del Perugia diventasse un serbatoio importante per sfornare talenti”.

Oltre questo però, nei giorni scorsi ha tenuto banco un’altra questione. Un piccolo screzio con Damaschi per aver preso iniziative su vendite di quote senza averlo consultato. “Io e il presidente ci siamo intesi per telefono. Tra noi c’è stato solo un piccolo malinteso subito rientrato. Niente altro. Tutta la questione è stata ingigantita”.

In merito alla questione è intervenuto anche lo stesso Damaschi. “Io sono stato a Roma ma non per vendere le mie quote come mi è stato detto. Avevo un appuntamento con una persona per parlare dell’acquisto di una quota. Quando sono arrivato però mi sono trovato davanti altri scenari. Ho ascoltato e sono tornato a casa. Fine della storia”.

Capitolo Paloni, il nuovo addetto marketing del Perugia. Da molti è stato detto che sia arrivato al Grifo per “intercessione” di Moneti. “Io lo conosco perché gestisce il marketing della Roma che io sponsorizzo ma Damaschi aveva avuto una sua richiesta di collaborazione che risale al 25 marzo, quindi prima che arrivassi io” ha commentato il nuovo socio biancorosso “Per cui non ho portato uomini miei ma con il presidente ci confrontiamo solo sulle professionalità dei nostri collaboratori. E credo che questo ne abbia una importante”.

Moneti non voleva Cherubini e il direttore generale è rimasto al Foligno. Una frase che fa sorridere. “Io ho visto Cherubini lunedì e gli ho dato la mia completa fiducia perché conosco come lavora. Mi ha dato grandi garanzie sul suo lavoro ma credo,e di questo gli va dato merito, ha preferito restare a Foligno per il grande rapporto di stima e affetto che lo lega al presidente Zampetti. Non sono stato certo io a non volerlo con noi”.

Stessa cosa per quanto riguarda Fedeli. La situazione non si è risolta con un “o tu o me”. Fedeli quando Moneti è entrato era già uscito. “La mia entrata in società non è servita a mandare via Fedeli che tra l’altro conosco e stimo visto che lavoriamo nello stesso campo” ha aggiunto “Quando io ho preso le mie quote del Perugia Fedeli aveva già lasciato per questioni ben diverse dal mio arrivo in biancorosso”.

Insomma basta chiacchiere adesso bisogna solo lavorare per fare bene e iniziare alla grande un’altra stagione. Solo un piccolo particolare. Il figlio del socio perugino. Calciatore, classe 1991 che farà parte della rosa biancorossa. “Credo che sia giusto dare una possibilità al proprio figlio. Se avessi voluto farlo giocare in qualche squadra non avrei avuto bisogno di comprare le quote di una società. Mio figlio farà parte della squadra ma giocherà solo se lo meriterà e non gli verrà regalato nulla” ha concluso Moneti.
 

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