PERUGIA – Mancano appena tre giorni all’appuntamento iridato che attende Carolina Tavassoli e Fiwa di Pegaso al Campionato mondiale young riders, in programma sabato ad Abu Dhabi sulla distanza dei 120 chilometri. Il binomio dell’Audi Endurance Team è arrivato pochi giorni fa negli Emirati Arabi Uniti insieme al resto della Nazionale italiana di endurance, che il 10 dicembre sfiderà il resto del mondo. Al via sono annunciate 38 nazioni di tutti e cinque i continenti.

Al fianco del binomio della scuderia perugina, il veterinario Angelo Paris e il tecnico Alessandro Cocciuti, ai quali l’allenatore di Carolina, Gianluca Laliscia, ha affidato con fiducia la “cura” della Tavassoli e di Fiwa. “La preparazione che abbiamo portato avanti nei mesi scorsi – spiega il campione mondiale 2004, che da un anno a questa parte ha preso sotto la propria ala la giovane amazzone marchigiana – ha cercato di non lasciare nulla al caso, nella consapevolezza di una gara non facile da vivere in un ambiente che conosciamo benissimo, ma che non per questo sarà meno difficile da affrontare”

Carolina e Fiwa, dal canto loro, guardano alla gara con grandi motivazioni, convinte di arricchire con una prestazione di spessore un curriculum che è già importante. Fiwa di Pegaso, purosangue arabo femmina saura nata in Italia nel 2002, ha al proprio attivo 19 gare,17 delle quali ultimate (88,96%) di cui quattro CEI2*. Nata il 26 marzo 1993 a Fermo, marchigiana doc, Carolina è arrivata all´Audi Endurance Team quest´anno. Ha debuttato nell’endurance il 30 ottobre 2005 e da allora ha disputato 70 gare, portandone a termine 59 (per l´invidiabile percentuale del 79,65%) di cui 12 tra CEI2* e CEN2*. Negli ultimi due mesi ha partecipato e concluso, sempre nei top five, tre CEI2* con tre cavalli diversi.

“Il cavallo – racconta Carolina Tavassoli - è stato da sempre la mia passione; abitando poi a 10 chilometri dall'ippodromo di Montegiorgio mi facevo portare al ‘San Paolo’ da mia madre e mio padre, ma non mi accontentavo di guardare i cavalli da lontano ma volevo accarezzarli e stare in mezzo a loro, così non perdevo occasione per intrufolarmi nelle scuderie. Quando mi regalavano un ferro ero la persona più felice del mondo! A sette anni i miei si sono arresi e mi hanno portato al Circolo ippico ‘Le azalee del Conero’ di Numana, dove si pratica l’endurance, che mi stregò immediatamente.

Dopo molti anni di lezioni ho fatto la mia prima 30 chilometri e da quella gara non mi sono più fermata, ho preso tutte le prove qualifiche necessarie fino a gareggiare anche nelle corse sui 160 chilometri. Se sono arrivata a questo punto devo ringraziare i miei genitori perché quasi tutti i giorni fanno 60 chilometri di strada per portarmi in maneggio ad allenarmi. Andare a cavallo e fare endurance per me non è solo uno sport, è quello che mi da la forza, l'energia, la serenità di affrontare le giornate. Rimanere da sola in mezzo ad un bosco, attraversare un fiume, galoppare liberamente in mezzo al verde è un'emozione unica, indescrivibile che non riesco a provare in nessun'altra maniera. Fino a pochi giorni fa avevo ancora un sogno da realizzare, gareggiare nel deserto degli Emirati Arabi”. Missione compiuta, dunque, in attesa di essere protagonista sabato ad Abu Dhabi.
 

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