Caro diario stamattina mi sono svegliata con in testa la parola "coerenza". Forse per questo in automatico mi sono ricordata di Anna Muzychuk. Nel 2017 Anna Muzychuk, campionessa indiscussa di scacchi, rifiutò di giocare in Arabia Saudita. Lo spiegò in modo inequivocabile: “Mi rifiuto di giocare con regole speciali, come indossare l'Abaya o essere accompagnata da un uomo per uscire dall'hotel. Perderò due titoli mondiali. È spiacevole, ma non posso sentirmi una persona di 2a classe.”
La Federazione mondiale scacchi provò di tutto per farle cambiare idea. Si arrivò persino ad un accordo con il governo arabo per far vestire le giocatrici con abiti abbottonati fino al collo.
Ma per Anna non era né una questione di abito, né una questione di soldi: “Ho rinunciato a un guadagno superiore a quello che potrebbero darmi 12 eventi simili. Questa è una presa di posizione per far valere i diritti in cui crediamo, la cosa più terribile è che sembra non interessare a nessuno”.
 

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