La Regione dell'Umbria è guidata dal centrodestra dopo la Caporetto di ottobre. Il centro sinistra è all'opposizione e si preoccupa di fare, giustamente l'opposizione, di contrastare in Consiglio Regionale, con atti e lavori, quelle che sono le decisioni che non si ritengono giuste. Sorprende che a fare opposizione sia la destra di destra alla destra di centro e sorprendere vedere che il Consigliere della Lega Valerio Mancini scriva al collega di destra centro, Roberto Morroni, assessore regionale sul tema della caccia.

Il Calendario venatorio della Regione Umbria per la stagione 2021/2022 fissa l’apertura della caccia al 19 settembre prossimo, ma non prevede le consuete giornate di pre-apertura nelle domeniche precedenti”, così il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega-presidente Seconda Commissione) che spiega come “nella bozza di Calendario venatorio, approvata lo scorso 8 giugno in Terza Commissione, erano invece previste tre giornate di caccia nei giorni 1, 5 e 12 settembre 2021, che però non sono presenti nel documento ufficiale approvato dalla Giunta regionale lo scorso 4 agosto. A differenza di quanto votato in Commissione – osserva Mancini -, è stata anche vietata la caccia alla tortora selvatica. L’esclusione di questa specie da quelle cacciabili
sembra essere stata causata dalla mancata presa visione da parte della Regione dei tesserini dei cacciatori, riconsegnati però già da tempo dalle
associazioni venatorie”.

“Questa mattina – fa sapere il consigliere leghista - mi sono recato personalmente alla sede della Protezione civile di Foligno per verificare che quanto dichiarato dalle associazioni venatorie, in merito alla riconsegna dei tesserini, corrispondesse al vero ed ho riscontrato che non c’è stato
alcun ritardo da parte dei cacciatori, pertanto la mancata pre-apertura non è certo imputabile alla loro negligenza”.

Le associazioni venatorie – continua Mancini - hanno a più riprese manifestato alla Giunta regionale la necessità di istituire un dialogo costante e costruttivo, perché l’ambiente sta a cuore anche al mondo venatorio. Sono certo che se questo avverrà, a trarne vantaggio saranno per primi i cittadini, ma anche gli uffici regionali, sempre di più costretti a fare i conti con normative nazionali ed europee avverse al mondo della caccia. Del resto quando c’è ascolto reciproco, le problematiche vengono risolte. Ne è testimonianza quanto accaduto in merito al pagamento dei danni causati dalla fauna selvatica, per i quali la Giunta si è impegnata con risorse adeguate cosicché i cacciatori non venissero costretti ad ulteriori balzelli”.“Come Lega – osserva Mancini - eravamo stati chiari già dalla prima seduta di Commissione nella quale è stata avviata la discussione nel merito del calendario venatorio, ad inizio maggio. Non avremmo mai avallato un atto che prevedesse l’istituzione di tre valichi montani a Bocca Trabaria, Fossato di Vico e Passo Carosina. Abbiamo invece constatato che quanto sostenuto dalla Lega, primo partito della regione, non abbia avuto alcun valore nella stesura del documento ufficiale, nel quale sono stati inseriti i nuovi valichi. Il parere contrario dato da ISPRA, in merito alla nostra proposta era sì obbligatorio, ma non vincolate, pertanto si sarebbe potuto procedere anche senza l’avallo dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale”.

“Quanto fatto dai consiglieri in Commissione merita di essere tenuto in considerazione - rimarca Mancini -, se a qualcuno che ha votato
favorevolmente la bozza di calendario sta bene che il documento ufficiale non sia conforme a quanto deliberato dalla Commissione, i consiglieri della Lega,
per onestà e trasparenza nei confronti dell’elettorato e anche del lavoro che portiamo avanti con impegno quotidiano, non possono che manifestare forte
dissenso nei confronti di un atto che non tiene conto delle istanze da noi rappresentate”. 

Sembra che tra i due se ne discuterà con calma nei prossimi giorni in terreno neutro, da Faliero: piatto unico oca arrosto, rigorosamente allevata a terra e non Selvaggia e impallata da cacciatore. In fondo quelli erano in quattro a fare da protagonisti, erano I quattro dell'Oca Selvaggia, al massimo qui potremmo scrivervi un articolwtto da 300 battute dal titolo I due dell'Oca di Faliero. Se ne vale la pena.

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