di Francesco Piobbichi

Mentre imperversa la crisi la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso ha scelto di partecipare ad un evento a sostegno di Mariella Maggio, segretaria regionale dimissionaria del sindacato, inserita nel listino del candidato alla presidenza della Regione Sicilia di Pd, Udc, Api e Psi, Rosario Crocetta. Devo dirlo con estrema franchezza, questa notizia pur facendomi ribollire il sangue mi chiarisce molte cose.  Reputo questa scelta della Camusso una scelta grave, schierare così platealmente la CGIL nella campagna elettorale delle regionali siciliane è una chiara ed evidente perdita di autonomia della CGIL nei confronti del PD. Questo per due ordini di motivi, il primo è che così facendo la Camusso ha chiarito a tutti che la CGIL è un sindacato schierato nella competizione elettorale, il secondo è che questa vicinanza al PD ci fa capire anche perchè la CGIL stia con il freno a mano nei confronti di uno dei peggiori Governi della storia repubblicana. Certo, molti diranno che così non è, che queste mie frasi non tengono conto della complessità dentro la quale ci si muove.  Io però resto della mia idea, la Camusso farebbe bene a proclamare uno sciopero generale contro Monti invece che perdere tempo dietro le campagne elettorali sostenendo una coalizione che in futuro rischia di diventare il baricentro del prossimo Governo del paese. Se la Sicilia è insomma un laboratorio, allora abbiamo capito da che parte starà la Cgil. In questo senso ha ragione da vendere Maurizio Landini quando oggi - polemizzando con la scelta della Camusso - afferma che un sindacato debba mantenere sempre una propria autonomia e indipendenza. Il sindacato dice "deve confrontarsi con la politica alla pari  senza avere sudditanza verso nessuno e mantenere un profilo di autonomia visto che rappresentano tutti i lavoratori". "Mi pare un punto importante - ha proseguito ancora Landini - perche' autonomia vuol dire aver un tuo progetto e confrontarsi alla pari ma, se un sindacato si schiera direttamente da una parte o dall'altra, in questo credo ci sia una rinuncia alla propria autonomia".

Fonte: controlacrisi.org

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