Caponi: "Il Premio Nobel per la pace ai medici cubani"
Così Leonardo Caponi in un post pubblicato su Facebook:
Sarà presentata, a Stoccolma, anche la petizione italiana per la candidatura al Nobel per la pace dei medici cubani che sono intervenuti in varie aree del mondo, tra cui l'Italia, per sostenere la lotta al Covid. La Brigata sanitaria Enry Reeve, che ha mobilitato 3500 persone tra medici e infermieri/e, è intervenuta in 38 diversi Paesi. Comitati nazionali per la raccolta delle firme, costituiti da associazioni culturali, sociali, religiose, sono sorte in varie nazioni e tre di essi, Grecia, Cile, Sudafrica, oltre al Consiglio Mondiale della Pace, hanno già presentato le firme.
Chi vuol firmare e aderire si deve rivolgere all'ASi Umbria di Perugia.
Cuba, impegnata nella eroica resistenza di sempre, sta vivendo una situazione grave poichè la criminale amministrazione Usa ha utilizzato e sta utilizzando il virus per destabilizzare e costringere alla resa il Paese. Preoccupa la mancanza di approvvigionamenti alimentari, di farmaci (che danno origini a interminabili file e penuria) e di altro materiale di primaria necessità. A l'Avana non si trova più il caffe, il che per un Paese ancora discreto produttore, è il colmo. I cubani, che l'anno scorso hanno fatto accordi con Lavazza (chissà se gli Usa boicotteranno anche a loro), si sacrificano per esportare e incamerare valuta straniera, dopo la drammatica sospensione del turismo. Le multe, le confische, i sequestri di navi e petroliere dirette all'isola, le pressioni e le rappresaglie americane verso i Paesi che commerciano con l'Avana, la guerra finanziaria e commerciale dei Paesi del cosidetto "mondo libero" e delle Istituzioni del credito internazionale disegnano uno scenario crudele al quale solo un Paese orgoglioso e forte può resistere. Gli americani concentrano il fuoco su Cuba e il Venezuela, che hanno destini probabilmente comuni, perchè sono i più duri ostacoli (speriamo che lo ritoni ad essere, tra qualche settimana, la Bolivia di Evo Morales) alla normalizzazione imperialista del dSu America.
Dopo il contenimento della seconda ondata e restrizioni che riguardano una parte della capitale (due milioni di abitanti) e di Holguin, il Presidente Diaz Chanel ha annunciato, da lunedì scorso, la ripresa di una nuova "normalità" sanitaria, in un Paese che è riuscito a contenere la mortalità da virus nell'ordine delle decine di morti.
Tifo più che mai per loro. Fuori dall'imperialismo i difetti si possono correggere; dentro l'imperialismo tutto finisce. Que viva Nuestra America, que viva la Revolucion cubana e latino americana.
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